Marzo 28, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

Le mailing list, i blog di pesca, i forum, i siti… e poi venne facebook

Come tutte le storie che siamo abituati a leggere fin da bambini, questo articoletto lo inizierei con il fatidico: “C’era una volta”…

Perché a volte c’ è bisogno di fare il punto della situazione. Per non dimenticare da dove veniamo, dove siamo oggi e soprattutto in quale direzione stiamo andando.
La voglia di condividere la nostra passione, qualunque essa sia, ci porta a scegliere il mezzo che più si adatta ai tempi che stiamo vivendo, ma non sempre la strada più veloce è quella che conviene scegliere.

Vi racconto le mie esperienze, il percorso che ha portato alla nascita di planetspin e di realtà simili.

Parlare di pesca: dal negozio sotto casa, alla piazza internet mondiale
Facendo un passo indietro: insieme ad amici pescatori siamo partiti dalle discussioni fatte nei negozietti di pesca, magari commentando l’articolo del “LA PESCA MOSCA E SPINNING” appena arrivato o la serie televisiva di largo consumo “STRIKE LA PESCA IN TV”.
Con la diffusione dei computer e soprattutto della prima connessione modem 56K, il passo è stato quello di creare una mailing list. Ci si teneva in contatto tramite le e-mail dove si parlava di un argomento per volta, che per settimane faceva scatenare un botta e risposta tra tutti i membri inseriti, che difficilmente era comprensibile per gli ultimi arrivati nel giro. Motivo per cui si creano i primi internet forum: un validissimo mezzo, dove thread (argomenti) ordinati in categorie rendono tutt’ora comprensibili ed attuali, alcune discussioni iniziate anche 10 anni fa.
Ma non era tutto oro ciò che splendeva. Molti forum erano dei veri e propri covi di serpenti dove, se non ti adattavi a quello che era il pensiero comune, venivi portato al patibolo sulla pubblica piazza per la tua idea alternativa o a volte bannato… A questo potevi reagire in due o tre modi, trovare un forum simile dove esporre le tue idee, fare un blog personale o magari creavi un forum tutto tuo. I forum erano centinaia, i blog migliaia, le mailing liste erano ormai obsolete.
Forum e siti venivano usati sia come mezzo di informazione, che per organizzare eventi, raduni e contest. I pionieri di questa realtà virtuale erano sicuramente gli amici di seaspin, che dalla terra sarda, condividevano informazioni e spunti per far avvicinare alla Tecnica una moltitudine di pescatori che partecipavano dall’Italia intera, e non solo. I thread più visitati erano, ovviamente, quelli in cui si pubblicavano le foto di catture dove si definivano anche attrezzature e soprattutto artificiali utilizzati.

Allo stesso tempo i forum erano utilizzati anche come cassa di risonanza da parte di aziende che con costi relativamente bassi,

(qualche esca, cappellino e maglietta) facevano propaganda per la propria attività, foraggiando gli utenti più attivi.
I tempi sono cambiati con l’avvento di facebook e i social network, dove è si vero che si riesce a raggiungere un ampio pubblico e un target di utenza ben definita, ma è allo stesso modo facile cadere in quelle trappole emozionali, dove il pescatore novizio (e non) si lascia facilmente ammaliare dall’acquisto di attrezzatura sapientemente sponsorizzata, direttamente sul proprio cellulare. Oggi assistiamo alla quotidiana nascita (e morte) di gruppi di pesca, dove il perno principale è sempre quello, parlare di pesca. Dal negozio sotto casa, alla piazza internet mondiale, c’è sempre stata, soprattutto nel pescatore a spinning, la voglia e la necessità di condividere informazioni per crescere e migliorarsi in questa tecnica.

Nuove tecniche e informazione
L’evoluzione della pesca, con la nascita di tante categorie e sottocategorie (ad esempio trout area, light rock fishing, foss fishing, ecc..) hanno visto il nascere di pari passo di attrezzature create con specifiche caratteristiche tecniche. Talvolta sono proprio le riviste di settore, i canali satellitari dedicati e i social a spingere e far conoscere determinate esche, canne e mulinelli, per cui si è creato un rapporto indissolubile tra informazione e offerta del mercato. Era impensabile qualche anno fa che ci si potesse addentrare così nello specifico sia in questo sport che in tanti altri, se da un lato ci si può affinare secondo le più precise richieste personali, allo stesso tempo si complica la vita chi da poco si affaccia in questo mondo e non sa da dove iniziare.

Informazione e disinformazione sui social, vanno di pari passo in questo incontrollato e frenetico mondo, dove niente è come sembra.

Pescatori che ieri chiedevano informazioni su esche e soprattutto posti, il giorno dopo li vedi sfoggiare a mò di trofeo, un pesce catturato grazie ai consigli di qualcuno. Con esca in bella mostra, cappellino e maglietta, tutti bardati dalla prima casa che ha foraggiato un po di roba “buona”, che senza di quella non puoi pescare.
La cosa che più mi dispiace è che questa marea di informazioni, a volte davvero interessanti, viene fagocitata in questo vortice mediatico. I gruppi facebook sono tremendi: sono un imbuto che rassomiglia ad un water, dove tutti mettiamo qualcosa, ma alla fine non resta niente, scaricato dal prossimo che fa la sua bella domanda (la centesima, sempre la stessa). Da questo punto di vista è difficile trovare le informazioni che cerchiamo, mentre sui forum tutto era più ordinato e subito disponibile.

Ma questo è il prezzo da pagare per l’evoluzione a cui sono abituati soprattutto le nuove generazioni

Per fortuna esistono blog che raccontano la pesca dei giorni nostri in modo eccellente, scritti da persone che in questi anni ha tenuto il vero pugno della situazione raccontando nient’altro che la realtà, blog come SALT WATER FABLES.

Aspettando il prossimo step evolutivo che sicuramente ci porterà un passo avanti… e non due passi indietro. Per non dire ancora una volta, era meglio quando si discuteva di pesca nel negozietto sotto casa, con i soliti quattro amici…