Il jerk worm Culprit è una soft stickbait di 6″. Il corpo è molto affusolato ed è costituito da una gomma morbida
ed allo stesso tempo resistente.
Un ‘ esca di medie dimensioni che è molto versatile e adattabile a svariati tipi di tecniche.
Qui di seguito verranno descritti e mostrati alcuni inneschi, metodi di recupero e condizioni ideali per utilizzare al meglio questo artificiale.
TEXAS RIG
Il modo migliore per pescare a weight less texas con il jerk worm è quello di individuare le grosse macchie di ninfee non troppo ammassate, nel periodo pre e post estivo quando, queste stanno crescendo o morendo. Lanciamo la nostra softbait su una foglia (o nei pressi), la lasciamo scivolare in acqua e la facciamo cadere lentamente sul fondo. In questo caso la maggior parte delle mangiate avverranno appena l’ esca cade in acqua dalla ninfea o nella fase finale di caduta quando l’esca è ferma.
Quando vediamo i Bass sotto queste larghe foglie che non hanno intenzione di abboccare e lanciamo di tutto ma non ne vogliono proprio sapere, la cosa migliore da fare è prendiere il nostro jerk worm, lanciarlo a 2-3 metri dal pesce individuato, recuperiamo fino davanti alla sua bocca e lasciamo ferma l’ esca. Molte volte non esitare di aspettare anche uno o due minuti e il pesce non si lascerà perdere l’ occasione di mangiare un’ esca che non richiede alcuno sforzo.
Ma il jerk worm Culprit trova anche altre applicazioni con l’ innesco texas;
Infatti il jerk worm si rivela un’ ottima esca per pescare a pitching con texas rig e bullet da 1/8 a 1/4 oz in zone ad alta pressione di pesca e con difficili condizioni. In queste zone, infatti, preferisco utilizzare esche senza nessun tipo di appendice per evitare di creare vibrazioni in eccesso. Un esempio che mi tocca da vicino è quello del lago di Endine dove ci sono diversi pontili di legno abbandonati infrascati all’ interno di canneto, e, proprio in queste zone, il jerk worm si rivela vincente. Lo lancio in tutti quei buchetti che mi permettono di entrare in acqua senza creare nessun tipo di rumore (con un weight leggero) e lo lascio cadere sul fondo. Il vero trucco è quello di avvicinarsi lentissimamente al canneto senza far rumore, con lo stesso approccio che hanno i pescatori di trote in torrente, e cercare di lanciare la nostra esca in zone impensabili. Anche al di là del canneto, dove non abbiamo visibilità e dove è facile perdere la propria esca, abbiamo la possibilità di prendere il big one.
Oltre all’ utilizzo del texas con il bullet in testa all’ esca, possiamo anche applicare il peso su gambo dell’ amo. In questo caso andremo a recuperare il nostro innesco a jerkate, con piccoli movimenti del cimino della nostra canna. Gli spot ideali dove utilizzare questo innesco sono invece gli erbai di media/ medio-bassa profondità (da 1,5m a 4m circa). Quando vediamo che in queste zone si trovano i piccoli branchi di scardole o alborelle, è obbligato l’ utilizzo di questa presentazione che risulterà al cento per cento catturante.
Con questi inneschi l’ utilizzo di canne con azione fast/ ex-fast è necessario per poter bucare in modo sicuro il nostro Bass e portarlo in barca (o sulla riva).
APPLICAZIONE A MICRO JIG
Innescando il nostro jerk worm culprit su un piccolo jig con un amo della misura 1 o addirittura 2 non rischiamo che il Bass possa abboccare e non rimanere allamato, perché certamente gli attacchi andranno a verificarsi in testa all’ esca e quindi dove c’è lo skirt del jig.
Pratico questo tipo di innesco prevalentemente in zone rocciose, con ghiaia o sabbia sul fondale. Infatti, nel caso in cui pesco sulla roccia, utilizzo questo innesco perché attraverso il continuo tremare rapido ed irregolare del cimino, posso imitare un pesce che grufola sul fondo e sta mangia microorganismi. Nel caso, invece, in cui trovo fondale prevalentemente sabbioso, recupero lentamente e in modo costante in modo da sollevare delle nuvolette di sabbia che attirano il bass. Dopo una decina di giri di manovella, allora, andiamo a dare un deciso strappo alla canna in modo tale da far sobbalzare l’ esca molto in alto e dare possibilità al Bass di attaccare in caduta. Durante il recupero lento il Bass, spinto dalla sua curiosità, si avvicinerà alla nostra esca e deciderà di mangiare quando vedrà questa saltare letteralmente dal fondo.
Non è da scartare la possibilità di pescare a micro jig a ridosso di pontili, barche e piloni di ponti. Ma in questi casi preferisco utilizzare un altro tipo di innesco che mi permette un approccio più light, il wacky rig.
WACKY RIG
La tecnica che preferisco utilizzare con il jerk worm culprit è decisamente il wacky rig.
Infatti è un innesco che ci permette di muovere l’ esca in moltissimi modi differenti in relazione a due variabili:
-la disposizione dell’ amo nel corpo della soft bait e il suo orientamento (se è perpendicolare rispetto all’ esca o parallelo);
-la disposizione e il peso dell’ insert weight.
E’ sicuramente importante dire che l’innesco dell’ amo non lo faccio mai dai ¾ terminali dell’ esca alla coda, per il movimento non adeguato che ne consegue.
Più l’ amo è innescato verso la metà del jerk worm, più l’ esca crea attrito durante il recupero e più l’ esca tende a muoversi lateralmente rispetto alla nostra posizione. Mentre per quanto riguarda la disposizione dell’ insert weight il discorso è opposto: più la disposizione del peso è centrata rispetto al corpo dell’ esca più la caduta della stessa avrà un assetto orizzontale. Più andremo a inserire il peso verso le estremità, più la discesa dell’ esca sarà rapida e nel verso dell’ applicazione del peso.
L’ innesco a wacky è adattabile a spot non eccessivamente coperti da vegetazione. Sicuramente in cover, per evitare problemi durante l’ azione di pesca, è meglio utilizzare altri tipi di inneschi quali texas rig e jig. Gli spot ideali dove praticarlo sono i vecchi pontili di legno e non praticabili, i pontili dove sostano le imbarcazioni, i piloni dei ponti, pali di legno, strutture artificiali come le sponde cementate e naturali come i grossi tronchi e le grande distese di erbai.
Diversi sono gli inneschi che pratico con il jerk worm: il primo è quello di innescare l’ amo sul dorso dell’ esca a metà del corpo ed inserire un weight piuttosto pesante (3/32 oz) per imitare un piccolo pesce che si muove a ridosso del fondo e cerca cibo, recuperando a scatti regolari con pause da 4-5 secondi ogni due o tre movimenti di cimino. Il secondo è quello di innescare l’ amo parallelamente all’ esca tra i 3/4 e la metà della stessa inserendo un insert leggerissimo da 1/64 oz o 1/32 oz esattamente a metà del corpo per far muovere l’ esca lateralmente quindi lungo la sponda.
SPLIT SHOT RIG
Il jerk worm è inoltre un’ esca molto affidabile anche per quanto riguarda l’ innesco split shot con weights spaccati di misura tra 1/16 oz e 1/8 oz.
La presentazione con il jerk worm Culprit ci consente di imitare un pesce esca di grandezza media che sembra morire sul fondo.
Per riprodurre questo tipo di movimento andremo ad effettuare un recupero piuttosto lento: dopo aver lanciato, lasciamo scendere lentamente il jerk worm sul fondo e a questo punto iniziamo a recuperare a lenti e lunghi scatti, attraverso il movimento del cimino. Poi rimaniamo fermi per circa 2-3 secondi, e ripetiamo questo movimento fino sotto la barca. Al novanta per cento delle volte l’ attacco avverrà proprio in quei pochi secondi di attesa, nei quali la nostra esca scende sul fondo o vi rimane ferma.
In questo modo il Bass cercherà di mangiare ed accaparrarsi energie senza spenderne troppe.
More Stories
STYLO JOINTED 255 Test e Recensione, Lure Maniac Ep.6
STYLO JOINTED 255 da JACKFIN una interessante NOVITA’ per la pesca in mare
La scelta della CANNA nella PESCA a SPINNING in MARE