Oggi sulle pagine di PLANETSPIN pubblichiamo un report di una pescata itinerante che ci porterà alla scoperta di luoghi fantastici.
L’articolo è stato scritto da Alessandro Di Meo, leggiamo cosa ci racconta…
Mio nonno, di origini molisane, possedeva una casetta in un piccolo borgo del Molise dal nome di Borgo Mastrogiovanni,
appartenente al comune di Filignano. Arroccato tra i monti, in inverno conta circa 15 abitanti ma, in estate, si ripopola sia di turisti (non tantissimi in verità), sia di coloro che, essendo originari del posto, sono stati costretti, nei decenni scorsi, a trovare fortuna altrove nel nord Italia e soprattutto all’estero in Francia, Belgio e persino in America.
Borgo Mastrogiovanni
Il motivo di questi rientri estivi è presto detto: chi ha vissuto in quei luoghi è legato da un indissolubile cordone ombelicale impossibile da scalfire, figuriamoci da tagliare.
Per lo stesso motivo, ormai da 42 anni, ogni estate ritorno puntualmente nel ridente borgo dove ancora risiedono parenti e amici, dove si respira aria pura, dove si può godere di panorami mozzafiato, nel cuore del Parco Nazionale di Abruzzo.
La particolarità di questa affascinante meta è che si trova al confine con ben tre regioni.
E’ sufficiente percorrere pochi chilometri per ritrovarsi in Abruzzo, in Campania o nel Lazio. Basti pensare che sulla montagna che sovrasta Borgo Mastrogiovanni, è collocata una pietra che delimita il confine tra Molise Abruzzo e Lazio. In tal caso, per spostarsi, occorre un solo passo.
INUTILE DIRVI CHE GLI SPOT DI PESCA DI ACQUA DOLCE SONO CENTINAIA, FORSE MIGLIAIA.
L’attrezzatura che ho preparato per il viaggio è stata composta da una canna da spinning da 1oz, una da casting e una da torrente da 3-15g, molto corta. Cassettona di artificiali da black bass, trote e lucci.
Il mio itinerario di pesca è partito dal lago più vicino: LAGO SELVA o comunemente noto come Lago di Cardito. Si trova nel Lazio, in provincia di Frosinone, nei pressi della catena montuosa delle Mainarde. Un lago artificiale con una discreta estensione, presenta acque limpide e parecchi punti con alberi sommersi. A spinning è possibile insidiare persici reali, cavedani e trote fario. I cavedani si possono vedere ad occhio nudo nuotare beatamente in superficie a ridosso delle sponde. Tuttavia risulta difficilissimo insidiarli a spinning forse a causa dell’elevato numero di presenza umana che frequenta il lago anche per farsi il bagno. Diversamente, i persici sono molto attivi anche se più nascosti. Non impossibile catturare anche la trota fario. Personalmente sono riuscito ad insidiare solo qualche piccolo persico con il classico cucchiaino. Per praticare la pesca, oltre alla solita licenza di pesca cat. B, occorre munirsi di un libretto segna catture rilasciato dagli enti preposti.
LAGO SELVA
Il viaggio è proseguito in direzione Abruzzo, dove, tra lupi, caprioli, cervi, linci, orsi e chi più ne ha più ne metta, c’è uno tra i laghi più belli d’Italia: il LAGO DI BARREA.
Prende il nome dai paesi di Barrea e di Villetta Barrea, dove i cervi vivono indisturbati nei pressi delle abitazioni.
Anch’esso artificiale e con acque limpidissime è popolato da black bass e trote (per quel che interessa lo spinning). Frequentatissimo da turisti provenienti da ogni parte del globo, dispone anche di spiaggette gestite come dei lidi.
Dopo aver fatto il permesso di pesca giornaliero presso l’info point situato a Civitella Alfedena (paese di lupi e linci visitabili in loco), ho cercato uno spot non frequentato da turisti in un piccola insenatura dove sono riuscito a scorgere a vista delle belle trote fario. Ho avuto un paio di toccate sul cucchiaino ma nulla di più, anche perché sono rimasto in pesca davvero poco.
LAGO DI BARREA
Nuova destinazione: LAGO CASTEL SAN VINCENZO. Si ritorna in Molise in prov. di Isernia. E’ un invaso artificiale molto esteso e molto famoso per gli sport d’acqua, anch’esso frequentatissimo. Popolato da trote, per la pesca occorrono licenza e tesserino locale. Ho fatto giusto un paio di lanci ma senza alcuna risposta. Le trote, in ogni caso, sono visibili a pelo d’acqua.
LAGO CASTEL SAN VINCENZO
Altro giro, altra corsa si parte per la Campania (si parte è un parolone. È lì a due passi). Destinazione Lago Gallo Matese e Lago Matese, appartenenti al Parco Regionale del Matese. Sono vicinissimi uno dall’altro seppur completamente diversi tra loro. Parliamo dal primo: è un lago artificiale dalla discreta estensione e raggiungibile sulle sponde solo in un paio di punti per via della fitta vegetazione che lo circonda e la mancanza di strade percorribili. Si dice sia popolato da persici reali e lucci ma, in quella oretta in cui ho provato a pescarne qualcuno, non ho avuto nessun attacco. L’acqua non è limpidissima ma forse mi son trovato nel periodo sbagliato.
LAGO GALLO MATESE
Sicuramente il periodo sbagliato (parliamo di fine luglio) è stato quello in cui mi sono recato al secondo dei laghi del Matese, il MATESE. Si tratta del lago naturale di origine carsica più alto d’Italia, a più di 1.000 m.s.l.m, ai piedi dei Monti Miletto e Gallinola che raggiungono i 2.000 m.s.l.m.
Rinomato per la presenza di lucci di grossa taglia,
l’ho trovato praticamente impraticabile per via dell’acqua bassa e dalla foltissima vegetazione ad essa sottostante. Impossibile pescarci da terra in queste condizioni. L’unico spot dove è stato possibile fare due lanci è nei pressi di un piccolo sbarramento dove, però, non sono riuscito a prendere lucci, sicuramente stanziati in acque più profonde al centro del lago. Sono curioso di ritornarci in periodi migliori, da settembre a maggio. Per la pesca, in entrambi i laghi, è sufficiente la Licenza cat. B.
LAGO MATESE
Di nuovo in Molise. Fa caldo? Avete bisogno di un po’ di fresco? Volete stare a contatto con la natura in un posto fiabesco? C’è solo un posto dove poter soddisfare tutte queste esigenze: IL FIUME VOLTURNO. Il fiume più bello e famoso del sud Italia, meta di pescatori provenienti da ogni dove e spot di gare di pesca sportiva ad alti livelli. La preda più ambita, inutile dirlo, è la trota. Ce ne sono di varie specie. La tecnica più utilizzata è senz’altro la pesca a mosca.
E’ il paradiso per i pescatori che praticano questa affascinante, quanto difficile tecnica.
Io sono tra quelli che non la praticano, ma mi sento fortemente attratto e prima o poi sono sicuro che mi conquisterà. Anche lo spinning in questo meraviglioso (veramente meraviglioso) fiume è abbastanza diffuso. Si usa prevalentemente il tradizionale , quanto efficace, cucchiaino rotante. In questo periodo l’acqua è molto bassa e mi ha consentito di pescare all’interno del fiume senza ausilio di waders o cosciali. La goduria è stata proprio pescare in costume da bagno e a piedi nudi, con l’acqua fresca tendente al fredda ad eliminare calore e stanchezza da corpo e mente. Il tratto di fiume che ho frequentato si trova nei pressi di Roccaravindola.
E’ un tratto in cui basta la sola licenza B ed è possibile portarsi il pescato (cosa che io non farei a prescindere). Poco più a monte, precisamente dopo il Ponte 25 Archi, c’è il tratto no kill ma bisogna essere in possesso della tessera Fipsas ed è possibile pescare solo a mosca.
Mi sono limitato a pescare nel primo tratto dove ad una certa ora prima del tramonto, si può assistere al fenomeno della schiusa delle larve bianche di mosca. Uno spettacolo a cui non ho assistito personalmente ma che mi è stato detto essere spettacolare. In pratica il fiume diventa un tappeto bianco ricoperto di larve ed è proprio in questo momento che le trote fanno festa e vanno in frenesia alimentare, con conseguenti bollate visibili ovunque. Un’esperienza che tutti gli appassionati dovrebbero provare una volta nella vita.
FIUME VOLTURNO
Se si ha voglia di scappottare, non mancano i laghetti privati a pagamento.
Ne ho visitati due. Il primo è il laghetto “PESCASPORTIVI SANGRO”, in località di Caste di Sangro in Abruzzo prov. dell’Acquila. Classico laghetto pieno di trote anche di taglia con possibilità di scegliere tra varie tecniche e di praticare il no kill o l’asporto, con listini di prezzi diversificati. Molto pulito e ben curato, abbastanza grande da ospitare un buon numero di utenti. Consigliato.
Il secondo è davvero straordinario. Si chiama LAGO DEI CIGNI TORCINO-CIORLANO in Campania. Iper attrezzato, iper pulito, iper organizzato. La struttura è composta da ben 4 laghetti per tutti i gusti e per tutte le tecniche. Uno, il più grande è dedicato al carp fishing, con possibilità di pernottare in tenda sulle sponde del lago per tutto il W.E. Se libero da carpisti è percorribile in barca (da affittare il loco) per insidiare grossi lucci. L’altro, chiamato “lago lungo” è il paradiso per il bassfishing sia da belly che da barca, sempre da affittare sul posto.
Sono presenti anche lucci di taglia. Il terzo è il lago no kill (quello da me scelto), molto ampio, di forma rettangolare, dove si pesca a spinning per insidiare trote di grossa taglia (anche di 5 kg) e, se si è fortunati, anche qualche piccolo luccio. Il quarto ed ultimo è dedicato alla trota lago e il pesce pescato lo si porta a casa (o lo si cucina sul posto nell’apposita area pic nic affittabile ad una piccola cifra di 5 euro).
E’ gestito da una intera famiglia e si vede che c’è tanta passione dietro al progetto, nato proprio quest’anno nel mese di luglio. Straconsigliato. Difficile trovare di meglio. Oltre alle solite trote, ho avuto la fortuna di prendere un piccolo luccio nel lago no kill.
Gli spot di pesca che ho potuto frequentare nei 10 giorni di permanenza in queste superbe terre sono solo la punta di un iceberg.
Ci aggiorniamo al prossimo anno per nuove avventure. Colgo l’occasione per invitarvi a passare delle sane vacanze in questi posti meravigliosi e, ancora da molti, ingiustamente snobbati.
Ecco l’elenco completo alle GUIDE e ai MANUALI di PESCA di PLANETSPIN che trovate sullo SHOP AMAZON
Ecco la mappa interattiva degli ITINERARI DI PESCA IN ITALIA
Grazie a tutti e buona continuazione sulle pagine di PLANETSPIN!
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