Novembre 24, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

Mallolures, l’arte dell’autocostruzione artificiali MADE IN ITALY

Mallolures, un nome molto noto per chi preferisce le esche artificiali artigianali per la pesca a spinning.

Oggi lo introduciamo sulle nostre pagine, perchè merita ampiamente di essere conosciuto e soprattutto di far conoscere le sue creazioni, un fiore all’occhiello nel settore dell’artigianato “made in Italy”. 

Il suo approccio alla pesca è comune a molti di noi, che andavamo a pesca con i nostri genitori, ma come spesso accade, scatta in noi quella scintilla che ci illumina una nuova idea. Lui ha trovato il suo percorso in questo settore, dedicandosi alla costruzione di esche artificiali.
In questo articolo, (fortemente voluto da me dopo mesi di richieste n.d.r.), ci racconta la sua storia, come immaginavo avvincente e fatta di tanta tenacia e tanta passione perchè non si raggiungono questi livelli di definizione “per caso”, ma leggiamo cosa ci racconta:

Salve mi chiamo Manlio Spina e da sempre ho avuto la passione per la pesca tramandatami da mio padre anch’esso grande pescatore ed appassionato di pesca in mare.

Ricordo ancora le prime canne di bambù raccolte nei giardini botanici della mia città, una lenza, dei piombi artigianali, un amo e come esca la tremolina fatta sugli scogli e ore ed ore passate con la canna in mano a catturare piccoli pesci che per un bambino erano il massimo, avevo meno di dieci anni e seguivo mio padre in mare sempre incollato al suo fianco. Da quei giorni in cui muovevo i primi passi sono passate ben oltre quaranta primavere e la passione per la pesca è andata sempre ad aumentare e con lei esperienza e voglia di migliorarsi.

Dopo qualche anno iniziai ad andare per mare in barca e da li nacque anche la passione per l’autocostruzione, iniziai a costruirmi le esche per la traina utilizzando la lana dei materassi, che coloravo ed abbellivo a gusto mio creando le prime esche artificiali. I risultati e le catture che si susseguivano mi davano fiducia ed iniziai ad utilizzare altri materiali ed iniziò la sperimentazione e la pesca con esche artificiali realizzate con le mie mani. Peccato che non posseggo alcuna foto di quelle fantastiche esche fatte con la lana, colorate, montate in serie, singole piombate e non, insomma mi ero fatto un bellissimo arsenale per trainare sia in superficie che sul fondo rigorosamente con lenze a mano.

Dopo qualche anno comperai i primi mulinelli e le prime canne da pesca in fibra di vetro. Poi così per caso parecchi anni or sono mi appassionai allo spinning e fu subito amore, appresi le prime nozioni dalle riviste del settore perché in zona non avevo ma visto nessuno che lo praticava.

Dopo aver comperato ed utilizzato tantissime esche commerciali, conservo gelosamente alcuni vecchi Rapala

acquistati tanto tempo fa, ho iniziato a muovere i primi passi nell’autocostruzione delle esche artificiali da spinning sia perché volevo qualcosa di diverso e sia per una mia atavica mania di costruirmi tutte le attrezzature per la pesca.

Il legno è stato da subito la mia scelta costruttiva e credo lo rimarrà ancora a lungo.

La necessità di costruirsi le esche nasce dall’esigenza di realizzare un esca specifica per una determinata situazione o spot oppure per un determinato predatore. All’inizio i risultati in termini di catture non erano affatto incoraggianti e questo per me era uno stimolo fortissimo perché nonostante a mio avviso le esche si muovessero bene ai pinnuti non interessavano più di tanto. Allora iniziai ad osservarli e filmarli nel loro ambiente studiando le loro abitudini ed il comportamento durante la caccia, l’esca foraggio, cosa incuriosiva i pesci e cosa scatenava l’attacco con che modalità cercando di capire il perché,

era chiaro che spesso il movimento che piaceva a me non sempre era gradito ai nostri amici pesci.

Questi anni di osservazione mi fecero capire tante cose sul movimento intrinseco che l’esca artificiale deve avere e del movimento che il pescatore deve imprimere all’esca per animarla nel migliore dei modi quindi farla risultare appetibile agli occhi delle potenziali prede che possono attaccarla per svariate ragioni.

Grazie all’aiuto di chi già costruiva da parecchi anni ed aveva tanta esperienza ho imparato molte cose utili. All’inizio coloravo con le bombolette spray, smalto per unghie, pennarelli insomma materiali di fortuna tanto per fare prove su prove per ottenere il risultato che volevo.

Successivamente le prove in mare iniziarono a dare i primi risultati che via via diventarono conferme premiando gli sforzi compiuti con numerose catture, solo a quel punto iniziai a dedicarmi all’estetica delle esche.

Un esca artificiale artigianale nasce prima nella testa del costruttore poi si trasforma in disegno/progetto.

(in questa fase si calcolano forma, zavorre, assetto, paletta o meno ecc. ecc. insomma tutte quelle varianti che incidono sul risultato finale) Test dopo test prototipo dopo prototipo si cerca di ottenere il nuoto “ottimale” ossia quello immaginato, quindi si passa alla fase finale con le prove sui pennuti. Finiti i test si prepara l’esca definitiva e si rifinisce nelle colorazioni che più ci aggradano.

Tra progetto ed esca finita non di rado passano mesi e mesi di test prima che un esca arrivi alla sua versione definitiva. Tutte le esche da me realizzate hanno armatura passante in acciaio aisi 316 del diametro adeguato alle dimensioni dell’esca, sono rifinite con resina epossidica a protezione del colore e della struttura.

Alcune realizzazioni come il Moschettiere 175 ed il Moschettiere 140 hanno un sistema di zavorra mobile, lo scopo è sia quello di migliorarne il lancio e sia quello di far stare in assetto l’esca sin dall’inizio del recupero.

Da diversi anni ormai dedico tutto il mio tempo alla costruzione delle esche artificiali ed alla pesca, sia in mare che in acque interne, sempre alla ricerca dell’esca perfetta per ogni situazione ed ambiente. Da qualche anno ho iniziato ad utilizzare uno pseudonimo “Mallolures” ed anche a dare un nome ad ognuna delle mie creazioni.

Un’esca artificiale artigianale non va vista soltanto come un pezzo di legno o di resina perchè oltre alla sua unicità ha in se un mix di arte e passione e porta con se anche un pezzetto del suo realizzatore.

Un ringraziamento particolare va a tutti i miei amici pescatori per la fiducia accordatami che si traduce in impegno da parte mia a fare sempre meglio per non deluderli.

Visita la pagina facebook qui (clicca qui) https://www.facebook.com/Mallozzo

Un grande ringraziamento a Manlio per la sua disponibilità e un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!