Novembre 24, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

Prima attrezzatura per lo spinning in mare

La principale domanda che accomuna chi vuole iniziare a praticare la pesca a spinning in mare (Salt Water, semplificando SW), ovvero con esche artificiali,

è sicuramente un aiuto nella scelta dell’ attrezzatura e più precisamente: canna, mulinello, filo e qualche artificiale.
Qui di seguito si cercherà di riassumere brevemente un discorso molto più ampio di quello che si crede, dato che la scelta dell’ attrezzatura ha delle variabili davvero infinite e molte volte dettate da gusti personali che hanno motivazioni eccezionali.
Si tratterà, tuttavia, di consigli da prendere con un pizzico di disinteresse, visto che queste parole, sono frutto di esperienze acquisite in pochi anni di pesca e la redazione di questo articolo è basata sulla pura passione per la pesca.

Andremo a definire adesso tutto ciò che occorre al neofita per iniziare il percorso in questa affascinante tecnica.

LA CANNA

canna spinning

Un discorso più ampio è stato già trattato in altri articoli presenti nel sito (che invito a visualizzare).
I parametri da osservare in previsione dell’ acquisto di una canna, sono in linea di massima questi:

· Gestione degli artificiali

· Azione (caratteristiche del grezzo, potenza e peso)

· Giusto rapporto con le prede (line)

· Equilibrato rapporto con gli artificiali (lure weight)

· Morfologia dell’ ambiente di pesca e/o condizioni tipiche del mare (lunghezza)

· Rapporto qualità/prezzo

La distanza di lancio non è stata inserita perché tale fattore dipende anche dalle caratteristiche dell’ artificiale utilizzato e dalla bravura tecnica del pescatore nel lanciare, nonché i fili utilizzati.

Per riassumere e dare una breve motivazione ai parametri sopraelencati, inizio col dire che dare vita al nostro artificiale, qualsiasi colore, peso, dimensione esso abbia, è la base fondamentale per sperare in qualche cattura. Per questo, l’utilizzo di una canna che ci permetta questa funzione è sicuramente una canna che non supera i 2,40 m, e che abbia una azione FAST, ovvero una risposta pronta e reattiva ai colpetti laterali (jerkate) in fase di recupero (che ravvivano l’ artificiale e inducono il predatore all’ attacco) e per dare una ferrata decisa in caso di Strike. Attenzione a non scegliere una canna troppo FAST (o dura), dato che potrebbe incidere negativamente sulle catture di pesci di medio/piccola taglia, che necessitano di essere accompagnati maggiormente nelle loro fughe.
La nostra azione di pesca può durare anche molte ore ed avere un attrezzo che non ci affatica nelle fasi di lancio e recupero è importante per praticare al meglio la tecnica e non tornare a casa con braccia e schiena affaticati, quindi occhio anche al peso.

Sceglieremo una canna che ci permetta di combattere adeguatamente con le prede, non troppo potente (se intendiamo pescare ad esempio la spigola con esche siliconiche o piccoli artificiali) ed efficace se sceglieremo di insidiare i predatori di media taglia che popolano le nostre coste (es. Serra, Spigole, Leccie Amia, Lampughe, Barracuda ecc…). Un neofita difficilmente potrà destinare le sue prime battute di pesca a pesci di taglia OVERSIZE come le grosse Leccie Amia o Big Lampughe, per questo utilizzeremo anche dei fili adeguati che sono classificati nelle caratteristiche della canna con il libraggio consigliato, il “line”, per cui una 10/20 Lb è l’ ideale. Da questo valore deriva anche la relativa anellatura.

Un’ equilibrata lunghezza, potenza e parabolicità deve essere un compromesso ottimale per riuscire a lanciare, gestire e “sentire” il nostro artificiale,

facendolo lavorare nel modo corretto. Se durante la nostra uscita in pesca intendiamo utilizzare una variegata tipologia di esche, allora è preferibile scegliere una tuttofare (all-round) che abbia un range di lavoro dai 15 ai 40 grammi, in modo da poter utilizzare con disinvoltura anche esche di poco al di sotto o al di sopra di tale portata. La maggior parte degli artificiali utilizzati per lo spinning SW è racchiudibile in questo range di grammatura.

Esistono delle canne che hanno nelle loro specifiche l’utilizzo di grossi artificiali come Popper (canne da Popping) o light jig (Shore jigging rod), ma non verranno prese in considerazione per questo articolo, dato che stiamo parlando di un’attrezzatura “entry level”, ovvero per il pescatore che sta per affacciarsi in tale disciplina e che non necessita di un’ attrezzo specifico e troppo tecnico.
Conoscere le zone in cui destineremo la nostra azione di pesca, (che sia scogliera, spiaggia, porto ecc…) è importante, ma lo è ancora di più conoscere con che condizione marina intenderemo dedicare le nostre uscite in pesca.

” Un corretto mix di questi fattori porterà alla nostra prima cattura e solitamente nelle uscite presteremo molta attenzione alle previsioni delle condizioni meteo, climatiche, lunari e marine, in quanto influenzano la presenza (o l’ assenza) dei predatori, relazionando il tutto con il periodo dell’ anno in cui ci troviamo e la tipologia di pesci presenti nel nostro ambiente di pesca. “

Tornando alla scelta della canna, andare a pescare dalla spiaggia in condizioni di mare mosso ( e magari vento contrario) con una canna troppo corta, potrà essere poco conveniente in quanto avremo sempre il filo in balia delle onde che si infrangono sulla riva e sicuramente dovremo optare per una lunga leva anche per riuscire a raggiungere una distanza di lancio maggiore e far entrare in pesca correttamente il nostro artificiale. Situazione inversa potrebbe capitarci in pesca nei porti o nelle scogliere quando una canna corta ci renderà la vita facile nelle zone dove avremo poca libertà di muoverci (o di lancio) e con un piccolo movimento di polso potremo fare un buon lancio e avremo una pronta risposta al movimento della nostra esca in fase di recupero. Quindi una canna lunga (fino a 2,70 o 3 m) è da utilizzare per la pesca con condizioni meteomarine estreme, mentre è consigliabile una corta o media (2,10 max 2,40 m) per zone portuali, scogliere e condizioni marine normali.

Il prezzo e la qualità molte volte non vanno d’ accordo, in quanto esistono in commercio dei prodotti che fanno del marchio un sovradimensionato valore effettivo o che il neofita non riesce a percepire, mentre sarebbe opportuno, per scegliere la nostra prima combinazione canna/mulinello/artificiale, ripiegare verso marchi meno blasonati ( o più commerciali) che hanno comunque tutte le carte in regola per regalarci interessanti emozioni e sensazioni.

Acquistare un’attrezzatura troppo costosa o troppo economica è sconsigliabile per addentrarsi in una qualsiasi tecnica, e molte volte i negozianti, anche in conseguenza della poca conoscenza e grande quantità dei prodotti in commercio, possono indurci in acquisti errati.
Se si hanno praticato altre tecniche di pesca, allora sicuramente saremo facilitati nel comprendere le caratteristiche della canna, in ogni caso sarebbe sempre consigliabile provare le canne in pesca prima di acquistarle o magari orientarsi verso un buon usato, facendosi affiancare da qualche conoscente più esperto.
Riassumendo, oggi il mercato (soprattutto quello internet) ci lascia scegliere tra un’ infinita varietà di modelli e marche. Tra le canne che ho testato, mi sentirei di consigliare queste in seguito a chi volesse provare questo tipo di pesca:

Shimano Vengeance SEABASS (Shimano) : La “Commerciale”. Prodotta di diversa lunghezza/potenza, è una buona “all-round” adatta sia ai neofiti ma anche a chi necessita di un attrezzo da tenere sempre a portata di mano per spinnate fugaci ed improvvise, anche grazie al poco spazio in cui possiamo mettere questa 2 pezzi. Permette un buon controllo dell’ artificiale in fase di recupero e una buona riserva di potenza per contrastare i predatori. Forse un po’ scomoda e troppo rigida per chi non è pratico di lancio con le “corte”, necessita di essere capita gradualmente, ma una volta che si riesce ad apprezzare, può costituire anche una canna con cui si condivideranno anni di pesca. Prezzo: circa 60 €

LB844S Livebait (G-Loomis) : La “Monopezzo”. Prodotta della casa americana G-Loomis, adatta a chi vuole iniziare con un attrezzo di livello superiore ed evitare il graduale step di evoluzione. E’ una 7 piedi ( circa 2,14 m) e rappresenta un compromesso ideale per chi vuole praticare uno spinning leggero alla ricerca di predatori di taglia media spendendo il giusto. L’utilizzo degli artificiali pesanti non è un limite per questa canna che riesce a gestire anche jig e skipping lures fino a 60 grammi. Il prezzo si aggira intorno ai 150 € ed è l’ ideale anche per pescatori che vogliano passare da una canna lunga ad una “corta”, guadagnando in gestione di artificiali, leggerezza e sensibilità. In caso di catture di pesci di taglia, il manico corto rende difficile domare il pesce abilmente.

Inshore extreme (Offshore angler): L’ “Alternativa”. Potrebbe sembrare una livebait in due pezzi e forse, esaminandole al dettaglio, potrebbe anche esserlo. E’ difficilmente reperibile nei negozi locali ma non in rete. Rappresenta una validissima alternativa a chi non può permettersi una monopezzo per questioni di ingombro ed è consigliata a chi vuole destinare le proprie battute di pesca utilizzando artificiali di minimo 15 grammi fino a 70. Il prezzo si aggira intorno ai 70 €.

IL MULINELLO

mulinello spinning

 
A differenza di altri tipi di pesca, la tecnica dello spinning dove si ripetono infiniti lanci e recuperi, mette a dura prova la nostra attrezzatura e più di tutto il mulinello, che è il cuore pulsante, il fulcro della nostra azione di pesca. Per questo, riuscendo ad avere un budget economico discreto possiamo sicuramente pensare di investire maggiormente in questo settore.
Il nostro mulinello sarà a frizione anteriore e la sua riuscita sarà frutto della cura, delle ore di utilizzo e della qualità dei materiali.
Possiamo orientarci verso molti marchi, (anche se alcuni componenti interni sono simili o identici) ma la scelta sarà effettuata in base a diversi fattori tra cui sicuramente questi:

· Bilanciamento con la canna (taglia e peso)

· Componenti (qualità/prezzo)

Scegliere la taglia del nostro mulinello è di prioritaria importanza per non avere un attrezzatura sbilanciata che ci creerà una perdita in sensibilità sulla percezione dei movimenti della nostra esca (in fase di recupero) e sul lancio.

L’ equilibrio si può verificare facendo un equazione tra la distanza della placca portamulinello dalla parte posteriore della canna, il peso della canna e il peso del nostro mulinello. Manualmente si può testare il bilanciamento mettendo un paio di dita della nostra mano dopo la placca dal lato inferiore della canna e vedere se questa tende a portarsi verso un lato (in questo caso è sbilanciata) o restare orizzontale (equilibrata).

Per orientarci nella scelta, una canna di lunghezza media (circa 2.40 m) si può abbinare con un mulinello di taglia 5000 Shimano e Tica o 4000 Daiwa e Ryobi, queste sono le marche più commercializzate.
La quantità dei cuscinetti a sfera presenti e dichiarati dalla casa produttrice non deve trarci in inganno, poiché è importante la qualità di questi componenti che sono quelli che favoriscono la fluidità e la scorrevolezza. Una grande e capiente bobina ci favorisce nella distanza di lancio e scorta di filo per le sfuriate dei predatori, la manovella ergonomica e grande ci aiuta nei recuperi della preda, un archetto robusto e con accorgimenti antichiusura accidentale ci permette di non perdere artificiali in fase di lancio e l’imbobinamento a spire incrociate è indispensabile per pescare con fili trecciati.

In base alla presenza e alla qualità di questi componenti, alla canna prescelta e alla taglia del mulinello, ci sarà la definizione del modello da acquistare con relativo prezzo.

Sconsiglio vivamente i mulinelli economici in quanto si potranno verificare dei problemi di imbobinamento del trecciato, per cui, se intendete seguire comunque questa strada, sarebbero preferibili i nylon.
Una cosa importante da non dimenticare per avere un attrezzo sempre al Top è ricordarsi di risciacquarlo con acqua dolce o con un panno umido dopo ogni utilizzo in SW e lubrificare con olio specifico le parti che lo necessitano. Mulinelli consigliati:

Applause (Ryobi): Un “verricello”. Un rapporto qualità prezzo unico che è un punto di partenza per molti neofiti, ma anche una scelta per i pescatori che cercano la potenza a discapito della sensibilità. Componentistica di qualità accettabile, forse un po’ pesante, discreto l’ imbobinamento anche con i fili trecciati. Il costo va a partire da circa 60 € a secondo della taglia prescelta ed è reperibile anche nei negozi locali oltre che in rete.

Stradic, Technium (Shimano): Ottimi mulinelli per chi ha a disposizione un budget più alto e vuole investire in qualità e sicurezza di scegliere un attrezzo che potrà durare anni se tenuto con le dovute accortenze. Si fanno pagare il giusto e la garanzia della casa Shimano assicura una veloce sostituzione delle parti difettose. Offrono un imbobinamento a spire incrociate che è indispensabile se si utilizzano i fili trecciati e non si vuole incombere in parrucche e grovigli. La scorrevolezza e la qualità della componentistica sono delle doti che si fanno apprezzare subito già dai primi recuperi. Le bobine degli ultimi modelli del Technium hanno una forma conica che favorisce la distanza di lancio. Lo stradic ha un rapporto di recupero molto alto, per cui si posso gestire abilmente gli artificiali che necessitano di un recupero veloce (es. gli skipping lures). Il prezzo parte dai 130-140 €.

Exceler e TD (Daiwa): La ditta offre una svariata quantità di modelli che variano in base alla qualità della componentistica. Rappresentano una valida alternativa alla casa Shimano e la classica grandezza della bobina favorisce dei lunghi lanci. Il fase di recupero si apprezza la sensibilità e la scorrevolezza e la reperibilità è buona.

 IL FILO

Per praticare lo spinning in mare occorrono dei fili che permettono dei lunghi lanci ed assicurano un abile combattimento con i predatori senza dimenticare che per gestire al meglio e “sentire” in canna i nostri artificiali occorre eliminare l’elasticità del filo. Attualmente si stanno producendo degli ottimi nylon, ma sono ancora lontani dalle grandi potenzialità dei trecciati. Questi ultimi sono indispensabili ma purtroppo costosi, oltre ancora poco reperibili nei negozi locali (ma non in rete) e assicurano un’ incredibile resistenza alla trazione ma non all’abrasione.

Un trecciato di piccolo diametro ha un carico di rottura maggiore rispetto al nylon ma sono da evitare le collisioni e/o sfregamento con rocce e parti affilate dei pesci, come denti e parti del corpo che ne causano la rottura. Anche per questo motivo, nella classica montatura spinning SW, si utilizzano dei tratti di 30/40 cm come terminale, collegandolo alla lenza madre tramite un nodo adatto.

Il libraggio preferibile è il 20 Lb e per migliorare la durata e le performance,

è consigliato di fare una leggera spruzzata di silicone spray prima di ogni pescata e risciacquarlo accuratamente con acqua dolce dopo ogni utilizzo.
Ovviamente l’ utilizzo dei trecciati è legato all’uso di mulinelli di buona qualità (che imbobinano a spire incrociate) per evitare grovigli e inutile dispendio economico.
Trecciati consigliati:

POWER PRO : offre una durata nel tempo e una resistenza al nodo eccezionale. La reperibilità è buona anche grazie all’ acquisizione del marchio dalla casa Shimano e si riesce ad avere un prezzo più conveniente soprattutto in rete (circa 30 € il 300 Yard), mentre nei negozi può arrivare anche a 50 €.

Fireline (Berkley): alta disponibilità nei negozi locali è classicamente noto in quanto uno dei primi ad essere commercializzato in Italia. Necessita di una cura maggiore per poter durare nel tempo e ha una bassa resistenza al nodo. Le sua dote principale è sicuramente la buona scorrevolezza al lancio grazie al fibra di cui è composto. Il prezzo è un tantino elevato, circa 35 € per 300 Yard.

GLI ARTIFICIALI

popper

Questo capitolo è sicuramente il più complesso e dovrebbe essere interpretato in seguito a numerose varianti e fattori. E’ un settore in continua evoluzione grazie ai modelli innovativi che quotidianamente arrivano dalla ditte di produzione giapponesi che sono all’avanguardia nel panorama mondiale della pesca.
Il mio consiglio è quello di studiare le caratteristiche del predatore e procedere all’ acquisto degli artificiali relazionandoli all’ ambiente di pesca e le condizioni marine in cui lo insidieremo.
Esistono varie categorie di artificiali che sono stati trattati in altri articoli (che invito a leggere) mentre ora cercheremo di definire degli artificiali per iniziare l’ avventura della pesca a spinning, scelti per cercare di far comprendere al neofita le caratteristiche base di utilizzo.

Angel kiss (Yamashita – Maria): Un minnow semplice ed efficace adatto a molteplici tipi di recupero e facile da reperire nei negozi locali. Colorazioni preferite, quelle naturali. Ottimo per la pesca al pesce Serra, ma anche alla Spigola e Barracuda in tutti gli ambienti di pesca, preferibilmente con mare leggermente mosso.

Blues Code (Yamashita – Maria): Un lipless adatto a condizioni di mare calmo o poco mosso. E’ un artificiale molto complesso che necessita di essere studiato variandone sia il movimento che l’ affondamento, infatti tende a scendere in fretta sul fondo (sinking), ma se recuperato, risale dolcemente. Può essere gestito con una serie di colpetti laterali o con un normalissimo recupero lineare di superficie.
Micidiale per i Serra, ma ottimo anche per altri predatori di superficie come le Leccie Amia. Da il meglio di se in acque basse con scogli affioranti, ma utilizzabile in tutti gli ambienti di pesca, anche recuperato ad alta velocità, facendolo saltellare sull’ acqua (recupero skipping). Colorazioni naturali e 115 cm di lunghezza ideale per raggiungere grandi distanze.

Toby (Abu Garcia): Un classico ondulante vecchio stampo che non passa mai di moda. Si tratta di un artificiale metallico che da il meglio di se in condizioni di mare calmo ed acqua limpida con pesci di taglia medio piccola tra cui aguglie, occhiate, piccole leccie e anche spigole. Il recupero più efficace è quello lineare in velocità media. Ottimo in scogliera ed in ambito portuale.

Hydro Tiger o Hydro Popper (Yo Zury) : Due popper che dovrebbero farci sempre compagnia nelle nostre uscite. Si tratta di artificiali di superficie che necessitano un recupero ad intervalli (stop & go) più o meno veloci. La loro caratteristica è quella di simulare un pesce in difficoltà che annaspa in superficie attraendo per il rumore e per la scia di bolle che emettono nel muoversi. Ideale per la pesca di predatori veloci come il Serra, la Leccia Amia e la Lampuga in tutti gli ambienti di pesca, soprattutto nei porti.

Jointed (Rapala): Lo snodato ideale per la pesca della spigola in foce, tende a scendere verso il fondale già dai primi giri di manovella. Al lancio, come la maggior parte degli artificiali della casa Rapala, non è formidabile, ma le vibrazioni emesse e la profondità di lavoro sono la sua maggior attrattiva per i predatori. Consigliato un recupero a velocità lenta, lineare o con interruzioni costanti, proprio nelle ripartenze può capitare l’attacco.

Zara Spook (Heddon): Un walking the dog (WTD), più propriamente un artificiale di superficie adatto ad un particolare tipo di recupero effettuato con movimenti ciclici del cimino, facendo in modo che si crei una traettoria a ZIG ZAG, molte volte efficace per pesci svogliati che attaccano per curiosità o perché innervositi. Ideale in molteplici ambienti di pesca e soprattutto nei porti.

Metallic sardine (Yo Zuri – Duel): Si tratta di un jig disponibile in diverse grammature/dimensioni e la sua principale destinazione è la pesca dalla scogliera a picco sul mare. Si presta a molteplici tipi di recupero e da il meglio di sè lasciandolo arrivare sul fondo (dove possibile) ed iniziando una serie di colpi verticali dal basso verso l’ alto della canna, recuperando a velocità media e lasciandolo affondare ripetutamente (recupero a dente di sega). Con questo tipo di artificiali si riescono a raggiungere delle distanze incredibili e si possono insidiare i pesci di qualsiasi profondità.

Spero di aver chiarito alcuni dei vostri dubbi e sicuramente saranno sorti dei nuovi. Per un corretto approccio a questa tecnica di pesca, tenetevi pronti ad una serie di uscite senza catture, gustando la praticità di essere pronti a pescare in qualsiasi momento e la bellezza della natura che vi circonda.
Imparate ad osservare ciò che accade in acqua e approfondite la vostra conoscenza sulle caratteristiche dei predatori facendo nello stesso tempo anche tanta tanta pratica.

Lo spinning è una pesca di movimento per cui preparatevi a fare delle belle passeggiate spostandovi in vari punti dello stesso ambiente,

cercando di non portarvi delle attrezzature inutili e siate il più comodi e leggeri possibile.
Per molti la pesca è un passatempo, un distacco dalla vita stressante di tutti i giorni, per altri è uno stile di vita, una necessità. A volte può essere una malattia ma racchiude in se stessa anche la cura, praticarla da soli è bello, ma condividere un’ uscita o una cattura con un amico, è un’ emozione che non si può spiegare.

pesca spinning