Novembre 24, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

La pesca del calamaro a spinning

La pesca del calamaro a spinning è una delle tecniche più tradizionali del nord est Italia. Nel periodo che varia dall’ autunno alla primavera le zone portuali

e le scogliere si popolano di angler  grazie all’arrivo di grandi quantità di cefalopodi.

Qui di seguito cercheremo di consigliare alcune metodologie ed espedienti per rendere ancora più fruttuosa ed interessante la vostra battuta di pesca.

Il mulinello (sempre proporzionato alla canna) va caricato con una buona treccia del 14 (max 16) un terminale di fluorocarbon, girella col moschettone e totanara (squid jig), che può variare dalla misura 2.5 alla 4, ovvero da circa 11 a 21 grammi di peso. Via, si va in pesca!!!

Partiremo a scandagliare le zone più vicine: con frustate verso l’alto e leggeri movimenti laterali della nostra canna, cercheremo di  movimentare l’artificiale. Le nostre pause in fase di recupero, saranno più o meno lunghe in base alla profondità e alla attività dei cefalopodi. Importante è cambiare continuamente traiettoria, creando diagonali in modo da sfruttare più raggio possibile, questa preda è in continuo movimento.

Cercheremo quindi di pescare al di sotto della meta dell’altezza dell’acqua fino ad arrivare a contatto con il fondo

raschiandolo se è necessario. Qui può capitare spesso di incontrare un suo simile: la seppia.

La maggior parte delle mangiate si verificano nella caduta della totanara con una partenza veloce, istantaneamente dovremo ferrare, sempre con l’accortezza di avere la frizione ben tarata, a volte, in caso di grossi esemplari o abboccate non convinte, si provoca lo strappo del tentacolo con la conseguente perdita del pesce.

Il recupero, in caso di cattura, deve essere leggero e continuo, cercando di non allentare mai la tensione. 

I cefalopodi amano le zone ricche di grovigli ed ostacoli sommersi, ramaglie, cime, ferraglie e posidonie.

In questi posti circolano spesso, depongono le uova e trovano cibo in abbondanza. In Giappone da molti anni creano delle zone per facilitare il ripopolamento della specie semplicemente gettando ramaglie in luoghi prestabiliti, portando ad una ritirata da parte dei pescatori professionisti ed a un maggior divertimento per gli amanti dello pesca sportiva a spinning da riva.

I MOMENTI MIGLIORI
I momenti migliori per pescare i calamari sono: l’alba, il tramonto (quando il cielo si riempie di colori sbalorditivi), anche la notte è ottima, soprattutto se ci troviamo in prossimità di raggi di luce come lampioni, navi, barche, costruzioni varie. Un altro fattore importante è il cambio di marea, con la alta il pesce si avvicina alla costa spinto dalle correnti, con la calata tende ad allontanarsi.

TRUCCHI E SEGRETI: LA FLUORESCENZA
Capita spesso di veder pescare con totanare super fluorescenti, in merito ci sono pro e contro ben spiegati in un articolo dedicato su PLANETSPIN. Praticando l’arte dell’EGING noto che la maggior parte delle catture avvengono anche con colori naturali, allo stesso modo importante è la turbolenza che si emana nel movimento, poi… un pò di fortuna non guasta mai.