Attraversa la frazione di Egga di Sempione e poi il villaggio di Sempione, centro dell’omonimo comune situato a 1476 m d’altezza; da qui segue una direzione sud-est quando forma le Gole di Gondo (Gondoschlucht in tedesco).
Successivamente bagna la frazione di Gondo di Zwischbergen e poi prende direzione est. Entrato in Italia nella Val Divedro, attraversa le frazioni di Paglino, Iselle di Trasquera, Bertonio di Varzo e, poco prima di giungere al centro comunale di Varzo, riceve da sinistra le acque del Cairasca. In seguito prende direzione sud bagnando le frazioni Riceno e Mognata di Varzo; attraversa la frazione Campeglia di Crevoladossola, e a Crevoladossola confluisce nel fiume Toce.
Come arrivarci : Il torrente Diveria scorre in valle Divedro, una delle sette valli dell’Ossola, a nord di Domodossola. Tale valle, situata a nord di Domodossola, confina con la vicina Svizzera tramite il passo del Sempione.
La località è raggiungibile da Piemonte e Lombardia tramite l’autostrada A26 Voltri-Sempione, che conduce fino al confine di stato. Il principale comune della valle, Varzo, dista 15 Km da Domodossola, 140 Km da Milano, 180 Km da Torino.
Descrizione del luogo : Il Diveria nasce in val Vaira (territorio elvetico) e termina la sua corsa dopo circa 25 Km nel fiume Toce, poco a nord di Domodossola. Nel tratto in prossimità del confine, a valle dell’abitato svizzero di Gondo, scorre piuttosto incassato tra le gole della montagna, il letto è formato da un susseguirsi di buche anche di buona profondità. La massa d’acqua è buona, la risalita non troppo agevole in alcuni punti. Scendendo verso la foce, poco prima dell’abitato di Varzo si incontra una centrale idroelettrica. A valle di questa è situato un breve tratto di zona di ripopolamento, la portata è notevolmente inferiore a causa del prelievo per scopi energetici; il letto è molto ampio, fino a 100 metri e più in alcuni punti, l’acqua scorre formando a volte stupende buche, intervallate da lunghissime piane e raschi a fondo sabbioso e ciottoloso. Il corso torna a chiudersi nella parte terminale della valle (località S.Giovanni) formando delle pozze eccezionali. Il livello delle acque in estate è tendenzialmente basso, il colore cristallino; non mancano periodici aumenti di portata dovuti ai frequenti temporali della zona e alle manovre sulle opere idrauliche a monte. Il torrente è adattissimo alla pratica dello spinning e della pesca a mosca; rotanti, ondulanti e minnows possono essere usati via via a seconda delle postazioni, con ottimi risultati. I due rotanti che mi sento di consigliare, per esperienza personale, sono il classico martin con paletta argentata e corpo giallo vespato (striature nere) e il fox super vibrax argentato con livrea rosa a imitazione della trota iridea.
Con acqua alta e sporca ci si sbizzarrisce con le tinte fluo. Adattissima una canna di circa 220 cm, mulinello leggero e monofilo sottile, data la necessità di “sparate” a lunga gittata. Dopo la disastrosa alluvione dell’autunno 2000 la popolazione ittica, in parte sopravvissuta, è stata ripristinata con opere di ripopolamento, la qualità del pescato è comunque ottima e le sorprese in termini di taglia, seppur non frequenti, sono comunque dietro l’angolo.
Pesci presenti : Trote fario, trote iridee, rare marmorate.
Permessi : Nel tratto scorrente in comune di Varzo dalla presa della società ENEL in località Balmalonesca fino alla foce situata in comune di Crevoladossola è necessaria la licenza regionale di tipo B più la tessera FIPSAS con relativo regolamento segnacatture.
Il regolamento segnacatture, per i non residenti nella zona comunque già forniti di tessera fipsas è acquistabile al costo di 5 (cinque) euro presso:
– segreteria fipsas, ufficio in piazza Rovereto a Domodossola (vicinanze palazzo municipale), tel. 0324.242985.
– negozi di pesca nei comuni di Domodossola e Villadossola.
REGOLAMENTO:
La misura minima per la trota fario, iridea e salmerino è di 20cm, 35cm per marmorate e ibridi, 30cm per il temolo.
Si possono trattenere fino a 10 catture giornaliere, di cui:
– massimo 10 (dieci) trote fario o iridee;
– massimo 3 (tre) marmorate o ibridi;
– massimo 1 (uno) temolo.
La cattura del temolo è limitata a 1 capo giornaliero e 5 capi settimanali, e riduce in caso di cattura a 9 capi giornalieri il limite per le restanti specie.
E’ consentito pescare con una sola canna, con un solo amo o ancoretta (quindi ai minnows è necessario asportare l’ancoretta sotto la pancia) e fino a 5 ami nel caso della moschera, è vietata la pesca con la moschera o camolera con zavorra finale radente il fondo.
L’apertura della pesca alla trota è fissata per l’ultima domenica di febbraio, quella del temolo per la prima domenica di giugno.
La chiusura coincide con la prima domenica di ottobre.
Nel tratto a monte della centrale idroelettrica di Varzo fino al confine elvetico in località Paglino è sufficiente la licenza di tipo B.
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