Il ruolo del PRO STAFF nella pesca non è sempre ben compreso dalla grande utenza, volendo intendere chi osserva con leggerezza e distrazione.
Questo è da sempre un argomento spinoso, ma allo stesso tempo mieloso, controverso e molto soggettivo.
Si tratta di una figura che ha lo scopo di promuovere e far conoscere i prodotti di un’azienda tramite diversi canali: alle fiere, nei negozi, nei meeting, ma soprattutto sui social.
Oltre quella decina di “professionisti”, cioè che svolgono questo ruolo e sono pagati per esserlo, ci sono una nutrita schiera di appassionati che si prestano a sponsorizzare i prodotti. Molti sono semplici appassionati che lo fanno nei loro ritagli di tempo (e lo fanno anche molto bene), molti altri, invece, lo fanno per il solo scopo di ricevere dalle azienda la classica maglietta, il cappellino e una manciata di esche, ma che hanno pochissima esperienza sul campo e accreditandosi doti e virtù che lasciano il tempo che trovano.
A volte le aziende si affidano a queste ultime, fuorviate da qualche foto di cattura, dopo aver contato i follower (sappiamo che i like, le views e i follower si possono comprare) o dietro altra considerazione, sminuendo la professionalità di chi invece ci mette da sempre anima e corpo per farlo nel migliore dei modi.
Il Pro Staff è una figura diversa da colui che testa le attrezzature. Quest’ultimo ruolo è designato ad un tecnico, di cui difficilmente ne troveremo traccia sul web e che è stipendiato dalla ditta.
Il dibattito si accende quando persone che hanno, magari, poca esperienza, ma tanta voglia di apparire, vengono battezzate come promoter di un’azienda senza conoscere a pieno i dettagli costruttivi, né di utilizzo delle attrezzature. Infine possiamo assistere, (anche se di rado) che le stesse persone che ieri vestivano la “casacca” di un noto marchio, per un motivo o un altro, il giorno dopo le vediamo vestire panni diversi…
E’ vero che queste cose le vediamo spesso anche da chi ci dovrebbe governare, ma almeno in questo contesto c’è la giustificazione economica.
Nel mondo della pesca, dove non girano interessi notevoli, ma al massimo ci sono in ballo la classica maglietta, il cappellino e qualche attrezzatura…
le aziende dovrebbero valutare meglio a chi si affidano per questo ruolo
Questo argomento è da sempre trattato sul web e genera spesso disappunto, soprattutto da quando le aziende sfruttano i canali social (facebook, instagram, i forum, youtube, ecc..) usando questa figura per far conoscere e promuovere i loro prodotti.
Mi ricordo di thread e post di tanti anni fa sui cari vecchi forum, che alcune ditte usavano come cassa di risonanza per pubblicizzarsi a basso costo e farsi conoscere per vie traverse. Tanto che, ad un certo punto, tutti potevano essere pro staff e ricevere la loro bella maglietta, il cappellino e una manciata di esche e si faceva la gara per mostrarle, in modo da pavoneggiarsi dell’ambito dono.
La pesca, come tutte ciò che viene dato in pasto al web, riceve un boost, da cui deriva una spinta, una visibilità maggiore e un aumento di praticanti (soprattutto lo spinning), ma ha anche portato qualcosa di nuovo dal punto di vista del marketing e di contatto diretto verso le aziende.
In ogni caso si fa molto presto a farsi conoscere, ma succede sia quando lo si fa in maniera positiva che purtroppo anche in maniera negativa.
Se volete approfondire meglio il discorso, vi invito alla visualizzazione di questo video dove il buon Flavio di FISHERLANDIA esprime la sua opinione in merito:
Inoltre, anche il nostro amico GIUSEPPE ANGLER ARCURI ha da poco pubblicato un video in merito a questo discorso, sul suo canale youtube
In conclusione mi sento di fare un invito: cerchiamo di essere pescatori consapevoli… non consumatori adescati. Per le aziende, serve una maggiore attenzione verso chi scelgono per esserne testimoni, e per gli amici Pro Staff si diventa, siate coerenti con il vostro ruolo. Sempre.
Un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!
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