Senza dubbio, la presenza di una grande varietà di artificiali, aiuta il pescatore nella scelta di quello che più si presta per fronteggiare le svariate condizioni nelle sue battute,
ma allo stesso tempo complica la vita di chi è agli inizi e, trovandosi di fronte ad una vastità di colori, modelli, grandezze, ecc.. non sapendo da dove cominciare, rischia di seguire i consigli di uno o di un altro, con le conseguenze che possono essere negative, influenzando la crescita del proprio “istinto” piscatorio e la propria “maturazione” nella tecnica della pesca a spinning.
Per aiutare nella scelta e informare chi non ha la possibilità di provare molte esche artificiali,
oggi andremo in pesca per testarne una appena arrivata in casa CASTAIC, il Jerky J Hardcore nelle due dimensioni da 145 e 170 mm.
Si tratta del primo hard jerkbait ideato da questa casa e rispetta le tendenze del mercato italiano, che vuole esche affusolate e lunghe: parametri legati soprattutto al raggiungimento di grandi distanze e misure generose per stuzzicare l’appetito dei grandi predatori, come barracuda, serra e spigole (nella sezione mare), ma anche del luccio (in acqua dolce).
SCHEDA TECNICA
NOME JERKY J HARDCORE
CASA PRODUTTRICE CASTAIC
TIPOLOGIA MINNOW JERKBAIT
AZIONE SLOW SINKING
LUNGHEZZA 145 mm
PESO 19,8 gr
NOME JERKY J HARDCORE
CASA PRODUTTRICE CASTAIC
TIPOLOGIA MINNOW JERKBAIT
AZIONE SUSPENDING
LUNGHEZZA 170 mm
PESO 32,5 gr
CARATTERISTICHE
Prestazioni e materiali di alto livello. I progettisti non si sono limitati a studiare una forma aerodinamica e molto realistica, ma hanno incentrato i loro sforzi nella ricerca di un nuovo polimero plastico (HLC Des a struttura alveolare (vedi foto) che riesca a sopportare grandi compressioni, per reagire adeguatamente agli urti contro gli ostacoli e i micidiali attacchi dei grandi predatori.
In merito si è optato per la dotazione di ancorette molto potenti anche per ridurre slamate accidentali, montando di serie delle OWNER ultraresistenti.
I punti di forza del Jerky J Hardcore della Castaic sono la tenuta colorazione e la resistenza della paletta di testa.
La prima è stata raggiunta adottando tecnologie avanzate di verniciatura, associate alle caratteristiche del polimero, per cui, anche dopo un utilizzo prolungato, i danni inferti dall’urto con le ancorette, predatori e contatti accidentali contro ostacoli, sono minimi, comunque al di sopra della media.
In merito alla paletta, la sezione maggiorata e l’inclinazione studiata, limitano al massimo la rottura, nello stesso tempo influiscono sulle caratteristiche delle fasi di lancio (nella distanza raggiunta) e nella gestione/personalizzazione delle fasi di recupero.
Altre importanti caratteristiche che contraddistinguono questo artificiale sono l’occhio 3D (GIANT LASER EYE) realizzato in materiale “soft” (morbido) che incamera delle lamine particolari, molto riflettenti anche con scarsa visibilità o di notte, il tutto enfatizzato in un alloggiamento ovale.
Inoltre sono da notare le funzioni delle branchie e delle pinne laterali, che apportano all’esca un’ulteriore somiglianza realistica.
LE COLORAZIONI
Guarda tutte le colorazioni, direttamente sul sito CASTAIC qui (clicca qui)
IL LANCIO
Come tutti i grossi artificiali, utilizzando l’accortezza di avere un drop di almeno 50/60 cm, riusciremo a sferrare un lancio molto lungo con pochissimo sforzo.
Lo studiato bilanciamento interno dei pesi (in tungsteno), fa in modo che questi si spostino nelle camere d’aria presenti nel corpo dell’esca, amplificando la gittata.
I pesi interni, fanno anche da rattling (appena accennato), urtando contro le pareti plastiche con una sonorità caratteristica particolare (molto sorda), marcando soprattutto sulle basse frequenze .
IL RECUPERO
Il Jerky J Hardcore della Castaic è stato studiato per avere un wobbling molto limitato, per simulare un pesce pigro, con movimento stretto, con rollio assente.
Caratteristica che in molti casi, è un punto di forza per attrarre i predatori come Barracuda e pesci Serra che seguono senza mai decidere ad attaccare altre esche.
Ideale per quasi tutte le condizioni di mare, sia dalla barca che nella pesca dalla costa, dove abbiamo libera scelta nell’utilizzo nei diversi spot come foci, porti e scogliere.
Il modello da 145 mm essendo uno slow sinking (ad affondamento lento) possiamo decidere di farlo entrare in pesca alla profondità voluta, tendendo a nuotare in una fascia d’acqua tra il metro e il metro e mezzo.
Il fratello maggiore da 170 mm scende fino ad un metro, ed è ideale per i recuperi lenti, quando sfrutteremo la sua azione suspending, restando in attesa dell’attacco del predatore, magari utilizzandolo nelle schiumate o nei giri di corrente, quasi sul fermo.
Personalizzazione delle fasi recupero è una costante per gli spinner più esperti, che con questa esca troveranno pane per i propri denti.
Gli artificiali si comportano bene soprattutto con un recupero frenetico, quando reagiscono con un nuoto sinuoso e più scomposto, se associato a jerkate laterali e verticali (verso l’alto o il basso).
In seguito al recupero lineare lento si comportano staticamente, ideale per la pesca del barracuda.
I PRO e i CONTRO
Andiamo a citare quelli che sono gli aspetti da migliorare in seguito al nostro test.
Sicuramente, come confermato anche dalla casa produttrice, la tenuta dell’occhio 3D.
Il suo assemblaggio ha necessitato l’utilizzo di un collante particolare che purtroppo tende a perdere tenuta nella pesca in ambienti con alta salinità o in cui sono disciolti solventi (interno porto e scarichi industriali). Per risolvere è consigliato di aggiungere una piccola quantità di colla ciano acrilica.
Tra i Pro, non possiamo non notare l’importante confezione in cui è distribuito, quasi come un oggetto da collezione.
Altre info e dettagli li trovate qui (clicca qui)
Grazie a tutti per la lettura e un grande saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!
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