Dicembre 21, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

Come riconoscere una buona esca artificiale rigida, una hardbait?

Tra le tante domande che vorticano nella mente di un pescatore che pratica la tecnica dello spinning, una delle più frequenti è sicuramente questa: sarà valido questo artificiale, comprandolo, avrò fatto un buon acquisto?

Precisiamo che con il termine “valido”, nel nostro pensiero vengono raggruppate una serie di caratteristiche fondamentali che l’artificiale deve avere.
In primis deve catturare, quindi deve nuotare bene e scatenare l’attacco nel predatore, poi deve lanciarsi lontano e infine deve avere buona qualità e resistenza costruttiva sia agli urti che ai morsi dei pesci.

Essere catturante, buona lanciabilità e qualità costruttiva, sono le tre caratteristiche fondamentali che distinguono un artificiale di buona fattura da uno mediocre o scarso.

Ma come fare a capire se un artificiale racchiude tutte queste caratteristiche e se i nostri soldi sono spesi bene? Qualcuno risponderebbe giustamente così: “pescandoci”. Certo, ma dobbiamo anche essere in grado di riconoscere pregi e difetti. Chi è alle prime armi non sa ancora bene quali caratteristiche e quali dettagli controllare o a cui prestare maggiormente attenzione per verificare l’effettiva validità del prodotto. Cerchiamo di dettagliare meglio le tre caratteristiche fondamentali sopraelencate, in modo da controllare prima e dopo l’acquisto, in pesca, in modo da poter vederci più chiaro sulla questione.

Il potere catturante
Diciamo subito che se un artificiale nuota bene, cattura. Ma come facciamo a capire se un artificiale nuota bene? Sicuramente per nuotare bene dovrà riprodurre fedelmente il nuoto del pesce foraggio che vogliamo imitare, ad esempio un nuoto sinuoso per un’anguilla o frenetico per una sardina o un’alice.
Al di là delle personalizzazioni che si danno al nuoto con gli stili differenti di recupero, gli artificiali godono tutti di un proprio movimento dovuto alla paletta di testa, al peso e alle proporzioni dell’esca (nel caso delle hardbaits) e dalla morbidezza della mescola e dalle proporzioni (nel caso delle softbaits).

Questo movimento intrinseco dell’esca, si evince recuperando l’artificiale in linea retta e costante, quando agiscono due fattori principali, specialmente nei palettati: il wobbling e il rolling.
Il Wobbling: dato in genere dalla paletta, è in parole povere lo “scodinzolio” più o meno accentuato dell’artificiale.
Il Rolling: dato dai pesi e dalle proporzioni, è nient’altro che il rollio dell’artificiale sul proprio asse.

Un buon artificiale deve avere sia una buona dose di wobbling che di rolling per essere catturante

(in proporzioni variabili a seconda della specie di pesce foraggio imitata), in caso contrario il nuoto non risulterà realistico e si perderà gran parte del potere catturante del plastichetto.

Quindi al primo “bagno” in acqua e durante i primi lanci, controllate (agendo con recupero lineare) il wobbling e il rolling di un artificiale per capire come è messo su questo punto di vista e capire quindi come lavorare di polso per ovviare alla mancanza di sufficiente movimento intrinseco dell’esca qualora esso si presenti.
Per completezza di informazione, voglio specificare che tanto fa anche la capacità di recupero del pescatore, ma un artificiale che nuota bene già di suo è un vantaggio indiscutibile.
Oltre al movimento dell’esca (wobbling e rolling), conta anche la capacità di quest’ultima di mantenere la corrente e la profondità di nuoto desiderata (dovuta alla forma della paletta di solito), nonché l’attitudine che ha verso la personalizzazione del nuoto da parte dell’angler, aspetto che riguarda soprattutto le softbaits o le hardbaits come pencil, stickbait e jerkbait.
Tenendo d’occhio questi fattori e accertandovi che siano rispettati, in base alla tipologia di esca che avrete comprato, potrete rendervi conto della validità dell’artificiale acquistato da questo punto di vista.

Il lancio e la distanza raggiunta
Croce e delizia di molti artificiali, tutti sappiamo che un artificiale può notare benissimo, ma se si lancia sotto i piedi è comunque inutile o poco fruibile, soprattutto nella pesca in mare, dove conta molto raggiungere quel famoso “metro in più”, dove solitamente circola il predatore di turno.
I fattori che determinano la distanza raggiunta durante il lancio sono molti, oltre le condizioni meteo (forte vento, pioggia, ecc..) quelli propri dell’artificiale sono fondamentalmente la forma aerodinamica e il peso (con relativi sistemi di spostamento).

L’aerodinamica
Va da se che un artificiale molto aerodinamico opporrà meno resistenza all’aria e riuscirà a percorrere distanze maggiori di uno meno aerodinamico (a parità di caratteristiche).

La distanza raggiunta nel lancio ne gioverà a favore di quello più aerodinamico, soprattutto in condizioni di vento contrario.

Da tenere d’occhio, specie negli artificiali più lunghi come i long jerk, è il classico “sfarfallamento”, ossia la tendenza da parte dell’artificiale a muoversi eccessivamente durante la fase di lancio riducendo così la distanza raggiunta.

Il bilanciamento e i sistemi di spostamento dei pesi
Un’artificiale più pesante raggiunge distanze maggiori di uno meno pesante, vero? Si, ma non sempre. Nel caso di artificiali come i casting jig o gli ondulanti, fondamentalmente è così, ma con le hardbaits come i minnow, i jerk o i darter, il discorso può cambiare e tanto si deve anche al bilanciamento interno dei pesi che hanno molte di queste esche, che può essere di due tipi: classico (con sfere di tungsteno o piombo) o magnetico (con sfere in metallo e magnete). Quello da preferire è sicuramente il sistema di spostamento magnetico dei pesi, che assicura lanci migliori del sistema classico.
Detto questo vorrei soffermarmi un attimo sul fatto che ogni artificiale va lanciato con una canna e un diametro di filo/treccia adeguato al suo peso. L’equilibrio tra il nostro combo canna-mulinello deve essere ben bilanciato, per fare un esempio, non lancerete mai tanto distante un artificiale che pesa 20 grammi con una canna con azione 40-60gr e una treccia in bobina di 30-40 lbs, sarebbe meglio scegliere in questo caso una canna 10-30gr e un 15 lbs come trecciato.
Altra e ultima cosa da non sottovalutare è l’azione della vostra canna, le canne con azione moderate e moderate fast caricano meglio il peso durante il lancio delle fast e ex fast.

Qualità e resistenza costruttiva
La qualità generale dei materiali di costruzione e la resistenza agli urti e ai denti dei predatori, costituisce l’ultimo fattore da valutare per rendersi conto di aver fatto un buon acquisto.

Nel complesso, solo vedendo l’artificiale prima di comprarlo è difficile avere un’idea sommaria della qualità costruttiva che ha.

Sensazione che poi potrà essere confermata o meno in base a questi aspetti:
Gli accoppiamenti ben fatti e la resistenza alla pressione e ai denti (nel caso di artificiale plastico o di legno)
La cura degli occhi (grandezza, che siano 3d o meno e come siano attaccati all’artificiale)
Il potere di riflettere la luce dell’olografia (che deve essere più alto possibile)
La qualità della vernice con relativo strato di protezione (che deve essere ricca di sfumature e deve resistere agli urti e ai denti dei predatori per più tempo possibile)
La qualità delle ancorette/ami montati e degli split rings (anellini)
La presenza/assenza di armatura passante (che nel caso di caccia ai grandi predatori diventa obbligatoria)

Questi sono gli aspetti da valutare prima e dopo l’acquisto per rendersi conto della validità costruttiva dell’artificiale rapportata al prezzo di costo.

Dovremo sempre scegliere l’esca in base al predatore che andremo a insidiare

sia per avere maggiori probabilità di cattura, sia per evitare di incappare in spiacevoli rotture di componenti degli artificiali (dovuti alla dentatura o alla potenza di alcuni pinnuti).

Concludo dicendo che non necessariamente un artificiale più costoso è meglio di uno meno costoso. Molto spesso succede che il prezzo elevato di un esca è scaturito dal fatto che ci sono dei costi di progettazione e produzione, altre volte, invece, trattandosi di semplici copie, potremo trovare le stesse caratteristiche di uno molto costoso ad un prezzo molto basso, allo stesso tempo valido.
Oggi il mercato e le informazioni facilmente reperibili in rete, ci aiutano molto nella nostra scelta, se paragoniamo a qualche anno fa, ma i marchi più conosciuti e blasonati sono sempre una garanzia di qualità, per non incappare in acquisti errati che vanificheranno tante nostre uscite.

Grazie a tutti per la lettura, se volete segnalarci nuove introduzioni o collaborare con noi, utilizzate il modulo CONTATTI presente nella pagina, come sempre un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!