Oggi sulle pagine di PLANETSPIN conosciamo un nuovo amico, Alessandro Gabriele, la passione per la pesca e soprattutto per lo spinning,
hanno segnato la sua crescita in questo mondo, soprattutto per l’ambito saltwater. Ma non è tutto qui, scorrendo la sua pagina social di facebook, notiamo qualcosa di molto interessante che ci porta alla scoperta di una sua seconda passione, la scrittura. Non è molto facile trovare ragazzi a cui piace scrivere, anche se ne potrei citare qualcuno con doti davvero geniali, ma è una rarità conoscere chi in giovane età è arrivato alla pubblicazione di un thriller!
In questo articolo, cerchiamo di capirne di più sul suo percorso di crescita nella pesca sportiva e i progetti futuri, leggiamo cosa ci scrive:
Ciao ragazzi! Sono Alessandro Gabriele, ho trentuno anni, e dal Maggio 2019 faccio parte del team Shimano Fishing Italia.
Sono sempre stato affascinato dal mare e dai suoi abitanti e la passione per la pesca ne ha rappresentato un’ovvia conseguenza. Fin da giovanissimo ho frequentato le spiagge del litorale ionico calabrese, praticando una generica pesca a fondo.
Nell’estate del 2009 mi approcciai per la prima volta allo spinning, tecnica che mi ha letteralmente rapito e che pratico tutt’ora in modo esclusivo.
All’inizio i risultati furono modesti, talvolta nulli, ma col passare del tempo ho imparato a osservare il mare e comprendere meglio le abitudini dei pinnuti. Dopo più di un decennio trascorso a lanciare esche artificiali ho imparato quanto la pesca sia imprevedibile, fatta di apparenti conferme e cocenti smentite. La conoscenza dello spot e lo studio preventivo delle condizioni meteo potranno incrementare la possibilità di successo, ma non garantiranno, da soli, lo stike. Questo è ciò che più mi affascina dello spinning, perché
ogni lancio potrebbe essere superfluo e, allo stesso tempo, regalare la cattura da sogno.
Tecniche e predatori preferiti
Tutto ciò che è insidiabile a spinning mi affascina. Non ho una preferenza definita per un predatore particolare, perchè ogni specie ha abitudini diverse, che mi piace interpretare.
Amo cercare la spigola, per il fascino che si porta dietro questo pesce meraviglioso e per tutto ciò che è connesso alla sua ricerca: le fredde notti invernali; il buio, in cui i sensi si acuiscono; il silenzio, rotto solo dai suoni della natura.
Poi ci sono i grossi serra, che adoro cercare con approcci diversi: dalla pesca con artificiali di superficie, passando per i classici longjerk, per finire con minnow, jig e piccole gomme.
C’è la ricciola, una regina del mare, che ho avuto la fortuna di incontrare più volte, anche di taglia interessante.
E come dimenticare la leccia, il nostro GT, capace di raggiungere taglie davvero importanti e di regalare combattimenti adrenalinici.
Una menzione la merita anche il barracuda, a cui dedico poche uscite, ma che resta un predatore affascinante.
Comunque, permettetemi una riflessione: si è portati a pensare che sia la taglia del pesce a rendere una cattura memorabile. Io credo che, oltre alle dimensioni della preda, rivesta un ruolo fondamentale anche tutto quello che gravita intorno a essa. Talvolta, un pesce cercato e trovato in condizioni particolari e difficili, anche se di dimensioni ridotte, regala emozioni forti.
Ci sono pescatori che ti hanno ispirato nello spinning?
Condivido questa passione in modo costante con pochi amici, con i quali ho iniziato a lanciare esche artificiali e che hanno rappresentato una parte importante della mia crescita come pescatore sportivo e come uomo. Negli anni ho avuto la fortuna di incontrare tante persone innamorate di questo sport, e dalle quali ho appreso tanto, ma una menzione particolare la merita Pierluigi Cantafio,
prezioso consigliere, che mi ha trasmesso il profondo rispetto per il mare e i suoi abitanti
e mi ha fatto conoscere il fantastico mondo Shimano-G.Loomis.
Una considerazione sull’attualità e un auspicio per il futuro nel settore pesca
La pesca è in continua evoluzione, perché l’interesse intorno a essa è vivo. Lo spinning si è diffuso a macchia d’olio lungo tutto lo stivale e ogni giorno nuovi pescatori decidono di affrontare i predatori costieri armati di canna, mulinello e artificiale.
Penso che questo sia un bene, perché se le voci sono tante il confronto diventa motivo di arricchimento per tutti. Poi, la condivisione costante di informazioni ha portato a una crescita di tanti giovani, diventati più sensibili al problema ambientale rispetto ai vecchi pescatori, alcuni dei quali, ancora assidui frequentatori del mare ma poco attenti alla pulizia delle spiagge. E, infine, c’è la questione relativa al rilascio dei pesci, che rappresenta una pratica diffusa ovunque ed è la testimonianza di una crescita evidente. Con questi presupposti, il futuro della pesca non può che essere roseo.
Puoi farci una breve introduzione sulle attrezzature da pesca che usi?
Gli anni trascorsi a lanciare esche in mare mi hanno condotto a una progressiva evoluzione, che ha coinvolto anche l’attrezzatura di cui mi servo.
Se in un primo momento cercavo i predatori solo con esche voluminose e molto invasive, i numerosi insuccessi iniziali mi hanno portato a riflettere sulla possibilità di utilizzare, a seconda del periodo e del pinnuto designato, artificiali differenti, per tipologia, peso e misura.
Per esempio,
ci sono momenti dell’anno in cui l’uso delle gomme nella ricerca del serra può rivelarsi una scelta vincente,
più proficua rispetto all’utilizzo di esche canoniche.
Naturalmente, per approcci diversificati sono necessari attrezzi diversi ed è questo il motivo per cui negli anni la mia rastrelliera si è, mano a mano, riempita.
Una Zodias, per la pesca molto leggera, passando per una ConquesT 842 e una NRX 822 syr, per la ricerca della spigola e del serra, in condizioni particolari. Una NRX 843, per lo spinning medio, in cui l’approccio può variare tra un lancio e l’altro. Una NRX 804, canna dalle caratteristiche uniche, leggerissima e dotata di una potenza straordinaria, per i grandi predatori costieri. Infine, per l’utilizzo di pesanti esche metalliche, una Coltsniper BB 906 MH.
Quanto ai mulinelli, uno Stradic 2500, il Vanquish FB, nella taglia 4000 e 5000, per lo spinning in ogni sua forma, e un Twin Power 5000 SWB, che abbino alla Coltsniper.
A corredo di questo articolo, visto che è stato nominato come suo “mentore”, inseriamo un messaggio per raccontare di Alessandro, ce lo invia direttamente Pierluigi Cantafio e dice:
Ho conosciuto Alessandro ormai diversi anni fa, per informazioni e scambi di opinioni sulle G.Loomis NRX.
Da vero amante, ha partecipato alla Skeleton Cup vincendola con un punteggio stratosferico e classificandosi sempre sul podio in altri anni.
Questo fa capire che parliamo di un pescatore che fa pesce, che sa leggere bene le condizioni e analizza lo spot, con risultati eccellenti oltre la media per i mari calabresi.
Prendere i serra delle dimensioni che ha catturato Ale o una ricciola di taglia da riva nelle nostre coste sabbiose, è appannaggio solo di pochi grandi pescatori.
Nonostante ciò,
uno dei pregi maggiori di Alessandro è la pacatezza
è un pescatore che rispecchia al massimo la nostra passione vivendola senza alzare mai i toni!
Pierluigi Cantafio
Come anticipato in introduzione a questo articolo, Alessandro, oltre alla pesca, nutre una grande passione per la scrittura, che lo ha portato a pubblicare il suo primo romanzo, “Colpevole”, edito da Argento Vivo Edizioni (link qui clicca qui).
In un periodo come questo, in cui la monotonia regna sovrana, è importante investire il proprio tempo in attività che aiutino a tenere la mente occupata.
Come leggere un libro. Se vi va, tuffatevi insieme a Teresa in un’indagine difficile e molto impegnativa.
Riuscirà a restituire la piccola Emily ai suoi affetti?
“Colpevole”, il suo primo romanzo, frutto della costante volontà di affrontare delicati temi sociali e invitare gli sguardi a cambiare punto di osservazione.
Ecco qualche riferimento per mettervi in contatto con Alessandro:
Facebook: https://www.facebook.com/alegab88
Instagram: https://www.instagram.com/alessandrogabriele88/
YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCmHQ6yiEye4iYhkMK63Nbcg
Un grande ringraziamento a Alessandro per la sua disponibilità e un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!
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