Dicembre 21, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

La pesca & lo Spinning… al femminile: Romina ci racconta la sua passione

Personalmente non trovo molto interessante capire quali sono le motivazioni che spingono una donna a pescare, credo che più o meno, siano le stesse per cui lo fanno i maschietti…

ma, oltre quella che può essere una pescata occasionale, fatta “giusto per accompagnare”, leggendo in anteprima la storia di Romina, ho capito che c’è qualcosa in più.

Quel qualcosa che ho trovato in poche persone, quelle davvero dedite a questa passione anima e corpo.

Non è affatto facile in questo periodo così incerto dedicarsi a fare una cosa nuova, concentrarsi… soprattutto per chi non è abituato a intraprendere percorsi alternativi, è molto difficile sperimentare, inventare.
In questo caso Romina fa una cosa nuova per lei, scrive e ci racconta di se, delle sue emozioni.

Come tutti noi pescatori, la scrittura non è una dote principale, noi siamo più per la pratica che per la teoria,

ma apprezzo e spero che anche voi apprezziate davvero il suo impegno, anche se devo dire che scrive molto bene e in questo senso, si sottovaluta un pò… ma non sta a me giudicare.

Prima di approfondire la conoscenza di Romina R. , qui su PLANETSPIN, cito testualmente un pensiero che ho letto nella sua pagina facebook, decidendo di utilizzarlo come intro, per descrivere le sue emozioni di questi strani giorni, che accomunano tanti di noi:

Come state voi davvero? Io cerco di distrarmi ma non ci riesco.

Non riesco a leggere un libro, a guardare un film, non riesco a pensare ad altro che non sia questo incubo. Ci sono momenti in cui non so se ce la farò a sopportare questo flusso di notizie terrificanti, questa clausura forzata, questa paura del futuro, e momenti in cui mi faccio coraggio perché so essere resiliente, quando la situazione lo richiede. Non sappiamo cosa succederà, sappiamo solo che dobbiamo rimanere a casa. Al momento nessuna luce in fondo al tunnel. E voi? Come state? Buonanotte così

Sono pensieri scritti da una donna, ma che appartengono alla sfera femminile di tutti noi e mi faceva piacere condividerli con tutti i lettori di questo sito, sia per dimostrarvi che Romina scrive molto bene, sia per condividere questo senso di insofferenza, paura e dubbi che pervadono tutti noi, pescatori e non.

Bhe… ora conosciamo Romina, che ci racconta il suo percorso di crescita nel mondo della pesca sportiva

Ho 49 anni, nata sul mare in Calabria, dove ho vissuto fino all’età di 11 dopodiché trasferita a Milano fino ai 18 anni e alla fine approdata a Firenze.

Ho sempre avuto la passione per la pesca, ma fino a poco più di 5 anni fa, pescavo a bolognese e a volte dalla barca.

Poi è successo qualcosa: ho conosciuto un ragazzo che mi dice “ ti va di venire domenica con me a pescare in torrente, a trote? Si passa una domenica diversa”.

È così abbiamo fatto, io lo avrei accompagnato… arrivati sul posto , con il fascino del torrente e della montagna, lui prepara canna e artificiali ed io: ma che tecnica è?
Spinning mi dice! Lui pescava ed io lo seguivo, mi arrampicavo per osservarlo dall’alto, non ho aperto bocca per diverse ore, al che lui mi dice: hai ragione ti stai annoiando, si va via.

No, io voglio una canna da spinning!

E da lì , una canna da spinning per il mare, da riva, da scogliera.. un crescendo!


Poi il desiderio di pescare con una canna più adatta alle mie esigenze, poi due canne una anche da usare da scogliera ed è così che provo una combo Shimano e da lì nasce il mio amore per la loro attrezzatura.
Da quel momento vado a pescare tutti i fine settimana , estate ed inverno, e quando riesco durante la settimana!

Quali sono le emozioni e i pensieri che senti quando sei a pesca?

Ti trovi davanti ad una massa d acqua, osservi e cerchi di capire, cerchi una spanciata argento, scegli e provi un esca che ti sembra possa andar bene, il peso, il movimento, il colore.
Quale sarà quella giusta!? Ti scegli lo spot, perlustri, trovi il giusto appoggio quando sei ad esempio in scogliera e poi a volte subentra la fortuna è quello risulta lo spot giusto e tu ci sei al momento giusto e bastano pochi lanci magari cambi solo poche volte l’esca.

Altre volte ti devi spostare, cammini , ti arrampichi, cerchi, lanci lanci lanci.

Sono io, la mia canna, i miei limiti, i suoi limiti.

A volte tiri fuori il pesce a volte niente, ma non vai mai via con la delusione, lo avevi messo in conto che sarebbe potuto succedere!

E le tue amiche cosa dicono di questa tua passione per la pesca?

Quando vedono le mie foto a pesca o sentono dire che io pesco, le persone rimangono stupite, le donne ancor di più e mi dicono: ma come fai a farlo? Questo perché ereditiamo il concerto di questo sport al maschile, un mondo non proprio delicato e “pulito”.
E poi il freddo, le levatacce, le lunghe attese, interminabili lanci, percorsi impervi per raggiungere certi spot… e poi la manicure praticamente inesistente a volte…
La pioggia e l umidità della notte che ti devasta i capelli… tutte condizioni che tendenzialmente non fa avvicinare, appassionare una donna alla pesca.

Per me è un immersione alla vita, a volte fatta di silenzio dove solo la voce del mare ti riempie l anima, altre volte di rigorose risate tra amici!

Pochi mesi fa ho incontrato altre persone, ad oggi amici e compagni di pesca che mi dicono: ma perché non partecipi al branzino the challenge? Ma io non ho un kayak?!? …..e da lì un altro crescendo. Adesso ho un kayak della bolsena yachting e parteciperò al branzino e non solo. Info qui

Sei diventata un ambassador SHIMANO, un obiettivo raggiunto o un punto di partenza?

Un mese fa ricevo un messaggio da parte del direttore commerciale Shimano Italy Fishing che mi domanda se mi avrebbe fatto piacere entrare a far parte del team ambassador Shimano.
Farò squadra con Pierluigi C. al branzino ed è in programma per me fare il campionato interlaghi da kayak fishing e l europeo Hobie.

Ho ancora tanto da imparare, ma più passa il tempo, più tempo dedico alla pesca è più mi rendo conto che già in me è innato il senso dell acqua .
Mi piace cacciare la spigola, i serra, barracuda, ma altrettanto trote, bass, lucci e siluri. È in progetto la pesca al tonno e cullo il sogno di pescare il Gt (Giant Trevally)

Le donne & la pesca, dove siamo in Italia? Inoltre, conosci altre realtà, ad esempio il Giappone, paese in cui questo settore è decenni avanti a noi?

Negli ultimi anni, c’è stata un evoluzione per le donne nel settore pesca, si sono sempre di più viste sopratutto sopra i 60 accompagnare i propri mariti, magari a bolognese.
Di più giovane età, anche per le altre tecniche però, come a mosca, surfcasting tanto di diventare ambassador per esempio Shimano, che vede nel team oltre che me, anche Michela, Valeria, per citarne qualcuna.

Mentre in Giappone da migliaia di anni esistono le Ama, le “donne del mare” pescatrici di perle, ostriche ed altro, una cultura.

Per ritornare all Italia, Il coni addirittura ha previsto un aiuto per le professioniste mamme.
Come ti dicevo prima, per una donna non è facile appassionarsi, forse anche per paura di perdere quel lato “femminile “ (femminilità comportamento sconosciuto per molte oltretutto), che ci viene propinato a 360 gradi dalla società, un must.

La stessa cosa è successo nel mondo dei motori, sono una motociclista.

Io personalmente mi completo pescando ed immergendomi nella natura, sto bene, ritrovo me stessa e forse questo fa paura.


O meglio forse richiede impegno e forza (non necessariamente fisica).
Io sento di completarmi con quello che è uno sport, un’attività che l’uomo ha sempre svolto per necessità fin dalla nascita del mondo stesso e lo completo con la sensibilità che ci distingue per certi aspetti.

I social possono essere un volano per la crescita della donna nel settore pesca sportiva?

Sono stata contattata da qualche ragazza tramite i social e mi viene richiesto di ritrovarsi, perché siamo poche e in regioni lontane, il che rende un po’ difficile il tutto.

Per fortuna i social per tante cose oggi ci aiutano con informazioni, video-tutorial (io sono stata per lo più autodidatta e quando sono andata in compagnia a pescare, ho rubato molto con gli occhi).

A volte, come per tutte le cose, i social possono essere delle armi pericolose in mano a certe persone e non mancano i leoni/leonesse da tastiera, bisogna sempre saper distinguere e farne il giusto utilizzo.

In questo primo articolo conoscitivo, abbiamo in qualche modo raccontato la sua storia, fino all’attualità, sono confidente che seguiranno dei REPORT di qualche sua prossima pescata.

Credo che ci sia ancora tanto da imparare sia da Romina, che dalle donne che si appassionano alla pesca sportiva, nel frattempo non mi resta che ringraziarla per il tempo che ci ha dedicato e per rimanere in contatto con lei, seguitela sul profilo facebook (link qui) e instagram (link qui)