Chi condivide la stessa passione per la pesca e ha qualche annetto di esperienza, si ritroverà nelle parole di Christian, un nuovo amico che oggi avremo modo di conoscere tramite la pagine di PLANETSPIN.
Il modo in cui l’ho conosciuto “virtualmente”, è stata una chat di WhatsApp in cui sono stato inserito perché mi interessava discutere di un argomento sempre attuale e poco considerato dalla grande utenza di massa, le misure minime legali delle catture.
Non sono solito entrare in queste chat, perché non riesco a seguirle in modo efficace. Io sono della vecchia scuola, vengo dai forum e con questi sistemi multimediali attuali, una volta che perdi il filo del discorso, tra vocali e divagazioni sul tema, ci perdiamo facilmente…
Ma nonostante tutto sono riuscito a riconoscere in lui, dai video che ha condiviso tramite il suo canale youtube, l’indole che contraddistingue il vero “malato” di pesca… e ho voluto approfondire la sua conoscenza per capire il suo percorso, ecco cosa ci scrive…
Il percorso di crescita nel settore pesca sportiva
La passione per la pesca è sempre stata dentro di me.
Fin da piccolo, ogni volta che mi sono trovato vicino ad uno specchio d’acqua, ne rimanevo affascinato per quello che potesse celare al suo interno…
Ho cominciato come tutti, pescando granchi e i pesci tra gli scogli, con una semplice lenza a mano. Una delle prime grandi emozioni che ricordo, è stata una carpa, presa in un laghetto privato con mio zio. Da li in poi, non sono riuscito più a farne a meno.
La passione, sempre più grande, mi ha portato a intraprendere svariate tecniche, dalla pesca a bolognese al surf casting, fino al 2008, quando ho preso in mano la mia prima canna da spinning. Alla prima battuta di pesca, subito una bella spigola e da li è stata una folgorazione. Nel tempo, ho continuato a praticare le altre pesche, ma dal 2012 la passione per gli artificiali non si è più fermata, diventando il mio unico chiodo fisso.
Sicuramente, gli eventi che ritengo più significativi, sono stati primi viaggi in Corsica.
Devo ringraziare Mauro, un amico che posso considerare quasi un secondo padre. Grazie a lui, ho ricevuto molti consigli e mi sono stati trasmessi tanti valori fondamentali di questa disciplina. Senza di lui, tra l’altro, non avrei avuto la possibilità di frequentare quei luoghi a soli 14anni.
Pescare un pesce, con un esca finta e riuscire a dargli vita
per me è qualcosa di unico! Una pesca apparentemente, e sottolineo apparentemente così semplice, ma che in realtà ti apre un mondo vastissimo, con tante domande e pochissime risposte.
Le notizie dal web
Nei primi anni di spinning, mi sono ritrovato solo, andando un po’contro la filosofia generale del tempo, per quanto riguardasse la pesca nella mia zona. Forse inizialmente, in questa tecnica, c’è stata poca fiducia e sono stati davvero pochi a praticarla.
Le uniche informazioni si trovavano su alcuni blog online, come Planetspin o Seaspin
alla maggior parte sconosciuti. Sembra assurdo ma nelle mie zone, la parola spinning era qualcosa di sconosciuto e l’unica pesca con gli artificiali nota, era quella alla spigola detta “pesca a Rapala”.
Per fortuna, ho avuto modo di incontrare, due grandi amici, nonchè compagni di pesca: Nicolò Sportaro e Mattia Zoccali. Fin da subito, ci siamo fatti forza l’un l’altro e probabilmente, senza di loro, sarebbe stato più difficile rincorrere questa tecnica. Per anni, levatacce, notti insonni e cappotti, sono state le costanti nella ricerca di barracuda e palamite, i pesci più presenti nelle nostre zone.
Il canale youtube SPINNING INSIDE
Nel 2015 invece, ho avuto la fortuna di incontrare altri due ragazzi della mia zona: Alessandro Coppo e Federico Rossi. Insieme a loro, abbiamo iniziato a viaggiare e pubblicare le nostre catture sulla pagina Facebook “Spinning Inside”. Nel 2016 abbiamo caricato il nostro primo video su YouTube ed è stata sorprendente la risposta degli utenti.
E’ bastata una semplice GoPro e una fascia per indossarla. Da semplice passatempo, il montaggio dei video è diventata una vera e propria passione, nei momenti di relax. Nel 2018, questa passione, mi ha portato a conoscere Gianfranco Caminita, una grande persona dentro e fuori dalla pesca, ormai membro di questo fantastico gruppo.
Ad oggi, continuiamo con questa filosofia, sperando di riuscire a trasmettere agli altri, tutte le emozioni che il mare trasmette a noi. Con grande piacere siamo sempre più in contatto con altri gruppi di pescatori, in giro per l’Italia e per il mondo. Questo per noi è un grande stimolo e ci permette di fare tante amicizie come con Hervé, Massi, Simo ecc… e di condividere bei momenti insieme.
La pesca con le esche artificiali è uno stile di vita
è qualcosa che va oltre il semplice gesto di pescare. Immaginare dove sia un predatore e pensare come lui è qualcosa che ti lega in modo particolare all’acqua. Ogni uscita, ogni lancio, hai sempre paura che qualcosa ti porti via la canna dalle mani. E’ un adrenalina di cui non puoi più farne a meno ed è impossibile da spiegare.
Le tecniche preferite
Tra tutte le pesche con gli artificiali, quelle che mi appassionano maggiormente sono lo spinning e lo shore jigging, sopratutto in scogliera naturale. Trovo incredibile come l’evoluzione di queste tecniche, abbia superato e continui tutt’ora a superare i propri limiti. La continua ricerca e la tecnologia, unite a costanza e dedizione, ci hanno permesso di entrare in contatto con predatori, che fino a qualche anno fa, nessuno si sarebbe aspettato di poter insidiare da terra. Tutto questo rende le tecniche con gli artificiali qualcosa di incredibile ed estremamente versatile. Sentire tutta la potenza di un pesce tra le mani, senza filtri, non ha eguali!
Una considerazione sull’attualità e un auspicio per il futuro
Devo purtroppo ammettere, specialmente negli ultimi tempi, che il mare stia davvero soffrendo lo sfruttamento dell’uomo. Ci sono tanti periodi bui durante l’anno e spesso per molti compagni di pesca la voglia inizia a calare.
Spero dunque in qualche cambiamento futuro, specialmente per quanto riguarda la pesca professionale, ma anche sulla sensibilizzazione degli sportivi. E’ brutto da dire, ma sta diventando troppo tardi e se non si cambia, l’unico modo che ci rimarrà per divertirci sarà solo quello di viaggiare!
contatti web
Canale youtube SPINNING INSIDE
pagina Facebook “Spinning Inside”
In conclusione, ringraziamo Christian per aver condiviso con noi la sua storia e seguiranno su queste pagine, dei report sui suoi viaggi di pesca in Corsica, dove ci illustrerà tutto, dai preparativi, al viaggio, alla tecnica di pesca e tanto altro ancora…
Per questo, restate connessi… e un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!
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