Oggi sulle pagine di PLANETSPIN, conosciamo un nuovo amico, il suo nome è Fabrizio e ci scrive dalla bellissima Sardegna.
Ci racconta la sua storia nel mondo della pesca e condivide con noi le sue emozioni, comuni a tanti di noi appassionati come lui. Leggiamo cosa ci racconta.
Salve a tutti, il mio nome è Fabrizio e pratico la pesca a spinning e l’eging dalla scorsa estate.
Ero già da qualche anno che avevo intenzione di praticare questi due tipi di pesca. Non è stato facile iniziare, le prime volte che andavo a pesca facevo movimenti totalmente improvvisati non ottenendo risultati, cosicché pian piano cresceva in me il desiderio di prendere il primo pesce. Iniziai a leggere le abitudini dei predatori e da lì in poi cambiai visione sullo spinning.
La prima cattura avvenne verso metà luglio su un “wtd”: era una bella spigoletta e, al cambio di luce (tramonto), vedere un attacco a galla mi lasciò senza parole!
Lo stesso giorno, dopo la cattura, ebbi altri attacchi (sempre da parte di altre spigole) ma senza risultati, ma poco mi importava perché ero talmente euforico che una cattura bastava e avanzava.
Analizzai tutto di quel giorno, vento, pressione, marea e orario, e da allora decisi di andare a pesca solo nelle ore dei cambi di luce.
Da lì in poi ho ridotto parecchio i giorni di cappotto, riuscendo a portare quasi ad ogni uscita qualche pesciotto a casa ma sempre barracuda, spigole e sugarelli; mancano ancora molti pesci da catturare infatti non vedo l’ora di confrontarmi con loro!
Questo è stato il mio approccio con lo spinning, ora vi racconto anche qualcosa in merito all’eging.
Iniziai lo scorso Ottobre, in uno spot consigliato da un mio carissimo amico nonché compagno di pesca, e colgo l’occasione per ringraziarlo per i vari consigli che mi ha detto sia nello spinning che nell’eging.
Ricordo bene quel giorno, era la prima uscita a eging e al primo lancio presi subito un calamaro
potete immaginare l’euforia di quel momento, ero contentissimo, in un totale tre ore di pesca avevo preso quattro calamari perciò non potevo chiedere di meglio!
Da quel giorno pratico parecchio la pesca ai calamari, seppie e polpi, e riesco ad andare a pesca anche quattro volte a settimana scoprendo sempre più trucchi e riuscendo a fare sempre più catture.
Mi sono levato molte soddisfazioni tra le quali un polpo con un peso oltre i due chili e anche un calamaro di quasi un chilo. Sto capendo sempre più una cosa: per avere risultati nello spinning e nell’eging devono combaciare varie cose tra cui orario, marea, correnti, vento e pressione, soprattutto nella pesca alla spigola.
Nel mio profilo Instagram tendo sempre a descrivere come è avvenuta la cattura, su che artificiale/egi, in che orario, ecc.. mi piace dare queste indicazioni perché penso di poter essere d’aiuto a qualcuno.
Ciò che vorrei dire a chi mi sta leggendo è di non fermarsi neanche dopo 10 cappotti di fila ma di concentrarsi e analizzare bene le uscite a pesca, perché piano piano chiunque riesce ad entrare nel meccanismo e da lì in poi ci saranno sempre meno cappotti.
Spero di essere stato utile, soprattutto nell’incoraggiare chi i primi mesi rientra casa senza pesce, potete stare tranquilli è una cosa normale, cercate di guardare i minimi dettagli perché sono quelli a fare la differenza.
Ringraziamo davvero tanto il nostro amico Fabrizio e se volete mettervi in contatto con lui, potete cliccare a questo link per il suo profilo facebook (qui) e per la sua pagina instagram (clicca qui).
Grazie a tutti per la lettura e come sempre un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!
More Stories
La pesca al femminile: da Malta, Doreen la regina dei polpi
Marketto Angler e il progetto di guida di pesca sportiva nel mare di Caorle
A pesca con Nicoletta, dalla Sardegna con l’acqua di mare che scorre nelle vene