Nella pesca esistono tanti bravi pescatori che fanno della loro passione uno stile di vita. Molti non si rendono visibili al grande pubblico perché il loro rapporto con gli altri è spesso controverso,
semplicemente sono pescatori solitari o magari gelosi di tecniche, posti e attrezzature.
Capita che il pescatore sia identificato nell’immaginario collettivo come una persona anticonformista, che al caos dei centri commerciali, preferisce il contatto con la natura; alle passeggiate al centro, preferisce stare ore per scogliere e fiumi.
Per fortuna non è sempre così. Soprattutto nello spinning, ho notato che esiste un modo di interfacciarsi con altri pescatori, di condividere informazioni, che rende la pesca un veicolo per socializzare e allargare le proprie conoscenze della materia e anche dei rapporti umani.
Uno dei personaggi fondamentali della divulgazione della conoscenza alieutica nel nostro paese, è sicuramente Paolo Germani.
Ora ci sono un infinità di modi per chiedere e trovare informazioni, ma vi siete mai chiesti 20 o 30 anni fa come si faceva ad imparare concetti tecnici, posti e info su attrezzature?
Semplicemente dedicando tanto tempo a provare e sperimentare personalmente o imparando dai vecchi pescatori.
Poi un bel giorno mi capitò di vedere dei filmati di pesca e una marea di concetti che esistevano solo nelle teste di tanti pescatori, si incarnarono in quella sequenza di immagini che davano delle conferme ed aprivano allo stesso tempo tante alternative.
Roberto Ripamonti è uno dei personaggi più amati nel settore, ha contribuito alla realizzazione di centinaia di filmati di pesca (e non solo). In questo video, si fa affiancare da Paolo Germani in una sua battuta di pesca a spinning alla spigola in interno foce, con attrezzatura presa in prestito dalla pesca al black bass in acqua dolce. Le esche siliconiche in mare, a quei tempi non le usava quasi nessuno.
Chi è Paolo? Ecco come ce lo descrive Roberto Ripamonti:
Per un paio di anni abbiamo pescato insieme dividendo addirittura la mia barca… Poi le nostre strade si sono divise per mille ragioni, non ultima l’invidia di alcuni che mal vedevano questa accoppiata.
Rimane la stima per un grandissimo talento della pesca nazionale che non ha avuto ad oggi, ciò che forse meritava.
Pochi tra quelli con cui ho pescato, hanno le qualità tecniche di Paolo. Fiuto incredibile, mani perfette e un senso dell’acqua degno dei più grandi. Sa di pesca come pochi; è un grande dello spinning così come nella mosca, nella traina (da lui ho imparato la pesca con il vivo).
Paolo avrebbe meritato una vetrina più ampia ma la sua riservatezza lo ha sempre tenuto ai margini del mondo delle grandi aziende e questo è un peccato perché avrebbe potuto contribuire alla creazione di prodotti di eccellenza assoluta.
Germani è un grande angler che entra di diritto nella casa dei grandi nomi di sempre anche perché alcune delle sue idee, pendolino in primis, nascono dallo studio e la comparazione con altre tecniche che, solo un angler completo può fare.
Chi conosce Paolo Germani, sa sicuramente della sua modestia ed umiltà ed è stato molto difficile tirargli fuori delle considerazioni, ma ci ho provato lo stesso e gli ho chiesto: ci sono state delle persone che hanno influenzato la tua carriera di pescatore?
Sinteticamente mi ha risposto: “i vecchi, tutti i vecchi che ho visto pescare mi hanno insegnato qualcosa“, volendo commentare questa affermazione, potrei dire che quando lui aveva da imparare, non c’erano gli strumenti che ci sono oggi (video, tutorial, libri, internet con i suoi 1000 forum tematici ecc..), non aveva alternativa a quella di andare sui posti di pesca e studiare chi pescava da più tempo di lui.
Cosa ti piace di più e cosa meno nell’evoluzione che sta avendo la pesca in relazione ai social come facebook ed internet in generale?
“I social fanno ormai parte della vita di tutti, quindi ognuno ha il suo modo di rapportarsi con essi. Da una parte hanno favorito la diffusione del rispetto per il pescato e per la natura, con il catch and release e le denunce verso chi deturpa gli ambienti di pesca e i suoi abitanti. Dall’altra parte, chi ha maggior visibilità dovrebbe avere l’obbligo morale di raccontare meglio la realtà delle cose. Pescare per poter pubblicare la fotografia, dovrebbe apportare un appagamento non solo per i like ricevuti o la popolarità, ma soprattutto per una soddisfazione personale.
Farsi una foto della cattura per immortalare quel momento e quel sorriso che ti rimane dentro, ricordando quella cattura, quella pescata.
La pesca deve essere vissuta come un momento di svago, di sfogo personale, un attimo in cui non pensi al cartellino, al padrone o alla routine di tutti i giorni. Il social è un pò un arma a doppio taglio, bisognerebbe fare un appello a chi è molto seguito di andare al di là di quella immagine, che in qualche modo condiziona tanti ragazzetti nell’emulazione.”
“Gigì, mi dice, La pesca è fatta di tante altre cose, non solo fotografie”
Una delle sue ultime idee si chiama DIVIETO DI PESCA (altre info qui) e rappresenta un centro in cui convergono tutte le attività che hanno a che fare con le sue iniziative, eventi, uscite in pesca, raduni e tutto ciò che gira intorno al mondo di Paolo.
Progetti per il futuro
Attualmente è in collaborazione con OLD CAPTAIN, un azienda italiana che si occupa di distribuzione di attrezzature da pesca, tra cui il famoso FIIISH, che tanto successo sta avendo grazie alla sua efficacia con il BLACK MINNOW, sia in acqua dolce che in mare (altre info qui FIIISH), ovviamente senza tralasciare il discorso PENDOLINO RIG con SEASPIN.
Anche se lo si conosce appena, trapela subito il suo attaccamento all’elemento acquatico, si potrebbe dire che Paolo ha dedicato la sua vita alla sua grande passione per la pesca e chissà quanti giovani e meno giovani, ancora avvierà verso la ricerca di piccoli e grandi predatori.
In questo filmato, girato ai laghi di Torcino qualche anno fa, uno dei tanti incontri fatto con Paolo
Ecco cosa scrive in uno dei suo post sulla sua pagina facebook, una delle tante pillole di sapere che condivide con noi:
TERMICHE, VENTI E CORRENTI…
Il mare e la passione per la pesca sono due cose grandi e senza confini…
Non si può essere bravi pescatori se non si ha interesse a capire un po, il mare e il suo “modo di essere”, il mare e il suo “carattere”…
La cattura di un pesce, le catture quelle serie..quelle regolari, non avvengono quasi mai per caso. Rispettare il mare vuol dire, secondo me, anche conoscerlo e capirlo un po..interessarsi alla sua vita. Essere pescatori è diverso..non è come piantare un’ombrellone sulla spiaggia d’Agosto. Fra il pescatore e il mare ci deve essere un rapporto di..amicizia…
Questo non vuol dire essere o diventare dei meteorologi ma un minimo di conoscenza, un poco “cultura marinara” oltre ad essere una cosa affascinate ci aiuterà molto, moltissimo anche a livello di catture…
Con queste tre “tavole” prenderemo in considerazione tre aspetti fondamentali per noi pescatori:
Le BREZZE, venti termici –
I VENTI , i loro nomi, la loro provenienza e la loro pericolosità o aiuto in pesca –
Le CORRENTI, i flussi d’acqua costanti presenti sulle nostre coste-
Per comodità e anche per maggior conoscenza ho preso in considerazione il tratto di costa della Foce del Tevere ma questi disegni possono essere applicati alla maggior parte delle coste e foci del Tirreno. Ho disegnato la “Rosa dei Venti” difronte alla foce più o meno in modo preciso per facilitare la comprensione delle varie direzioni di venti e correnti…
Non è un trattato di meteorologia ma è la mia esperienza..spero sia utile un po a tutti.
“I VENTI VERI”
Alcune considerazioni sulla tavola n’2…
I venti che generalmente vengono dal mare sono quelli che meritano più attenzione specialmente su coste come la nostra a basso fondale. Tutto chiaramente dipende dal l’intensità, dalla velocità del vento stesso. Diciamo che una previsione di 7/14 nodi di vento di “traversia” (vedi tavola)ci dovrebbe far riflettere sull’opportunità di uscire o meno… Infatti questi venti di mare possono creare problemi sia in uscita che in entrata a foci o porti e questa pericolosità è direttamente proporzionale alla profondità delle acque in cui si trova il nostro punto di entrata o uscita. Più il fondale è basso più le onde che si generano possono darci pensiero…
I venti da terra o paralleli alla costa possono essere un pochino meno preoccupanti, senza mai..comunque sottovalutarli. Spesso in uscita dalla foce o dal porto si ha la sensazione di un mare calmo, tranquillo, non rendendosi conto che se si procede a 10/ 15 nodi verso il largo, dando quindi le spalle a terra e al vento si pensa erroneamente che il vento non ci sia anche se quest’ultimo ha un’intensità parà alla nostra velocità…
Basterebbe in questo caso arrestare la navigazione a circa un miglio da riva per rendersi conto delle effettive condizioni sia del vento che..del mare…
Ultimo consiglio..
Particolare attenzione deve essere prestata a qualsiasi direzione di vento in presenza di nuvole “irregolari”. Molto spesso infatti “sotto le nuvole spesse o gonfie” ci sono le raffiche di vento, situazione quindi che sarebbe meglio evitare.
Ancora una volta chiedo scusa se ho volontariamente semplificato al massimo queste mie esperienze ma credo che sia preferibile interessare con semplicità invece che annoiare e non essere letti affatto… Poi se sarò riuscito almeno un po in questo..chi ne avrà voglia potrà approfondire…
Un suo caro amico, Antonio Abate ci parla di lui:
Chi ha avuto la fortuna, come me, di condividere qualche giornata, o anche solo qualche ora a pesca con Paolo, avrà sicuramente notato la sua profonda conoscenza della materia, che unita alla capacità di interpretare la natura, i pesci, il “senso dell’acqua”, ne fanno uno dei personaggi più forti che “vivono” il mondo della pesca in generale.
Pescatore vero, senza tanti fronzoli, insomma uno che “puzza di pesce”
non è mai avaro di consigli ed ha sempre messo la sua grande esperienza a disposizione del prossimo, sia in forma privata che in forma pubblica, attraverso i post scritti sulla pagina Facebook “DIVIETO DI PESCA”.
Personalmente di lui apprezzo, oltre alla polivalenza e le indiscutibili capacità tecniche, soprattutto la curiosità, il porsi continuamente domande e cercarne le risposte, un continuo divenire, che poi è la base della scoperta, della crescita, dell’ evoluzione…
Ecco una foto di Antonio e Paolo in una simpatica posa al raduno di pesca a Torcino qualche Natale fa…
Conoscendolo da tempo, credo che avremo modo di sorprenderci molto presto per qualche altra novità, qualche altra chicca che vorrà condividere con noi, non ci resta che… attendere.
Ecco una foto con Paolo fatta con lui in un evento dimostrativo di qualche anno fa, che mi piace ricordare molto per i tanti suggerimenti e “storielle” che si divertì a raccontarci.
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