Nell’ultima recensione , gentilmente pubblicata da PLANETSPIN, parlando del Mare come Antitesi di Passione, ho fatto riferimento ed andando a terminarla, al personaggio di Santiago,
protagonista de Il Vecchio e il Mare (leggi l’articolo qui clicca qui).
Per tanti motivi si va a Pesca; per tanti motivi siamo Pescatori. Siamo un po’ Tutti Santiago.
La Pesca a Spinning, questa Tecnica dinamica e’ anche una Tecnica dove il luogo di pesca NON fa’ il Pescatore. Chi, da riva, sa riconoscere i sentieri di Pesca in mezzo alle onde quello si’! che fa’ di un Pescatore un Eccellente Pescatore.
Prendo ad esempio il Luogo in cui vivo : bassa Calabria Jonica , area della Locride. Un Mare, lo Jonio, ancora generoso sebbene le stesse tantissime problematiche che avversano altrettanti luoghi di mare della Calabria Meravigliosa. Nelle immediate vicinanze un solo porticciolo da diporto, Roccella Jonica, dove e’ presente anche una piccola marina commerciale peschereccia.
Un luogo che richiama moltissime specie di pesci ma soggetto alle restrizioni di legge e dunque difficilissimo in questi ultimi anni poter frequentare con assiduita’ . Per forza di causa si frequenta allora questo tratto di mare sin dove la Scogliera di Ferruzzano o Africo che dir si voglia, delimita le spiagge confinanti di Brancaleone. Presenti molte fiumare rocciose che scendono dall’Aspromonte ma rese attive dalla pioggia soltanto nel periodo invernale-primaverile con qualche fortunato strappo sino alla fine dell’Estate.
Versante, questo, propenso piu’ a lunghe siccita’ che a costanti precipitazioni. La profondita’ marina si presenta gia’ cospicua a meno di duecento metri da riva con tutta una serie di picchi impressionanti di montagne che salgono giu’ dalle profondita’ dello Jonio stesso. Per chi pesca a Spinning da riva questa zona rappresenta uno dei luoghi piu’ difficili – in assoluto – dove esercitare questa Tecnica e per una serie di concomitanze che riassumero’ in modo breve.
E’ un’ area dove i tempi di Pesca si assottigliano in modo direi impressionante e dove tutta l’ Esperienza acquisita risulta determinante per riuscire a catturare dei pesci. Il basso Jonio e’ prevalentemente costituito da rive lunghissime . Questi luoghi rispondono a caratteristiche naturali dei Venti che ne hanno plasmato la morfologia; nel contempo la durezza estrema e l’estrema bellezza accompagnano battute di pesca all’ insegna della difficolta’ innata.
Lo Scirocco agita a tal punto e nel corso della giornata acque assolutamente calme di mattina rendendo, nel primissimo pomeriggio, praticamente impossibile lanciare anche artificiali di peso sostenuto. Puo’ protarsi anche nelle ultime fasi di luce. La Tramontana: soprattutto d’ Inverno oltre che innescare un fronte laterale di acque agitate acuisce percezioni di freddo intenso che non consentono minimamente di restare e tentare ulteriormente. Le mareggiate di Tramontana, assieme a quelle di Grecale irrompono con sostenuta veemenza per lunghissimi giorni ed onde di quattro metri impattano sulle rive senza tregua.
Il Ponente: questo Vento di Terra che prende alle spalle annunciato dalle “imponenti murate” che incappucciano l’ Aspromonte. Imbianca con sorprendente velocita’ le Acque antistanti la Costa dei Gelsomini; ed i pesci scompaiono per ritirarsi in zone meno irruente ( molto dipende da come le vallate ed i stretti corridoi del versante sud aspromontano tendono ad imprimere alla forza della corrente d’aria) oppure raggiungendo notevoli profondita’. In questi ultimi anni le fasi di “calmeria” diventano sempre piu’ rare ma anche questa situazione non giova a questa tecnica bellissima. Acque estremamente cristalline e calme non lasciano adito ad alcuna possibilita’ d’ incontro e soltanto la notte disegna traiettorie di locale migrazione, velocissima, dove le luci delle strade e delle strutture lungomare fanno da riferimento ai predatori stessi.
Allora, quando pescare?
Tempi brevi , fasi di scirocchetto con onde non oltre il metro che in modo costante spingono i predatori a spostarsi sin sotto lo scalino. Fasi di tarda Primavera inizio Estate quando i predatori un po’ come gli “umani” si apprestano a guadagnare i lidi per recarsi in ferie. Piccole perturbazioni invernali che spingono i pesci a cercare gli sbocchi d’ acqua dolce delle fiumare. Attimi; attimi d’ esperienza ridotta alla Sintesi d’ Esperienza.
Eppure, credetemi anche questo e’ un linguaggio della Natura che una volta appreso lascia dentro di se’ una grande soddisfazione: uno sguardo d’ orizzonte che all’apparenza sembra non darci nessuna risposta, alcuna conversazione. Un colloquio che si sposta tutto sul filo del Vento: un sibilo, un fruscio d’ alberi di pineta in riva al mare, il volo radente d’ uccelli in migrazione. Giorni dopo giorni di rinunce e poi capisci che quel solo pesce che hai pescato non e’ venuto per caso; e’ venuto perche’ Tu avevi un appuntamento con Lui qui , sul Mare, difficile da affrontare , difficile dove spiegare la vela: la Tua Canna da Pesca.
A risentirci Cari Amici!
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