Dicembre 24, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

LRF: Light Rock Fishing, una categoria della pesca a spinning

Appassionarsi alla pesca, quando hai 16 anni e vivi in una splendida isola in mezzo al mare come Capri, è molto facile.

Ma addentrarsi in una tecnica innovativa come il Light Rockfishing e fare da soli le prime esperienze, non è da tutti. Lo sa bene il carissimo Luigi che ci scrive da Capri e ci invia questo interessante articolo, condividendo le sue esperienze.
Potrebbe essere una piccola guida introduttiva per tutti coloro che si accingono a praticarla e sono sicuro che prossimamente ci invierà altro materiale e soprattutto bellissime foto per dimostrarci la sua bravura, la passione e la sua tenacia. GRAZIE LUIGI!!!

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La maggior parte di ciò che ci circonda al giorno d’oggi subisce un’evoluzione, come accade anche nello spinning.

 
Ultimamente la nuova frontiera dello spinning è chiamata rock fishing,
 
una pesca tutta SW nata in Giappone con approcci ultra light che, sebbene non regali la cattuara di prede di grosse dimensioni, fa divertire allo stesso modo tantissimo, se praticata nel modo giusto e con l’ attrezzatura giusta.
Iniziamo a dire che il rock fishing si divide in due categorie: Mebaru game (pesca sul fondo) e Ajing game (pesca a mezz’ acqua rivolta soprattutto alla pesca al sugarello).

L’ATTREZZATURA
Le canne che utilizziamo nel rock fishing dispongono di una potenza massima di 7-8 grammi e di una lunghezza compresa tra i 7 e 8 piedi. Queste canne ci permettono di gestire nel migliore dei modi anche esche inferiori al grammo. Il mulinello sarà di taglia 1000-2500 Shimano o 1500-2000 Daiwa imbobinato con una treccia molto sottile di un massimo di 8 lb e con uno spezzone di fluorocarbon del diametro compreso tra lo 0.14 e lo 0.22 oppure lo possiamo imbobinare direttamente con un fluorocarbon molto sottile così da eliminare il fattore terminale che, se effettuato durante la pesca, ci fa perdere molto tempo.

Oggigiorno ci sono molte note case costruttrici che producono attrezzi specifici per il rock fishing per soddisfare anche gli anglers più esigenti
 
 quindi toccherà solo a noi scegliere ciò che vogliamo, anche se il mercato italiano è ancora abbastanza limitato, ma sicuramente col passare del tempo importerà molte novità.

LE ESCHE
C’è una vasta scelta di esche che possiamo utilizzare in questa tecnica.
Principalmente utilizziamo piccole gommine innescate su testine piombate fino ai tre grammi e mezzo oppure innescate direttamente su un amo e poi piombate con un piccolo piombino spaccato(split shot) direttamente sulla testa della gommina o ad una distanza maggiore, in modo da ottenere un movimento più naturale delle nostre piccole imitazioni.

Questi siliconici di solito sono arricchiti con degli scent che hanno un elevato potere attrattivo e aumentano di molto le possibilità di cattura
 
e possono avere forme e dimensioni più svariate: abbiamo le creature , i gamberi, i grubs, gli swimbaits, i vermi,ecc…
Poi ci sono gli hard bait. Abbiamo minnow, popper, WTD, lipless, stick bait e cranckettini che possiamo utilizzare rimanendo comunque in una fascia di peso massimo dei 7-8 grammi.
Infine, ci sono i casting jig, che, permettendoci di lavorare in tutte le fasce d’acqua, sono molto efficaci, poi i kabura che, se fatti lavorare bene sul fondo, fanno alzare delle piccole nuvoline di sabbia che attraggono molto i pesci, e perchè no, anche piccoli inchiku.

LE PREDE
Nel Mebaru game possiamo insidiare tutti quei pesci che stazionano nella fascia d’acqua più vicina al fondale, principalmente lo Scorfano che è il re del rock fishing, ma anche altre specie quali Sparidi(Saraghi,Sparli,Orate,Mormore,ecc…), Serranidi(Cernie,Sciarrani,Perchie,ecc…), Labridi(Tordi,Donzelle,ecc…), pesci che si nascondono tra la sabbia come Tracine e pesci Lucertola, poi anche Ghiozzi e altri pesci che sono situati in questa fascia di fondale.

Invece, nell’ Ajing game possiamo ricercare le specie che stazionano a mezz’acqua e in top water; la specie più ricercata in questa categoria del rock invece è il Sugarello, poi possiamo ricercare anche piccole Ricciole, Spigole, Serra, Lecce, piccoli pelagici ecc…
A volte possiamo avere delle catture inaspettate di pesci che non sono predatori come il muggine, la salpa o la boga o anche di cefalopodi come seppie e polpi.

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GLI SPOT
Uno degli aspetti più affascinanti di questa pesca è che la si può praticare dappertutto, perchè le specie che si possono insidiare sono tantissime. Le zone migliori, a mio avviso, sono le aree portuali e le scogliere naturali dove troviamo fondali misti e quindi sicuramente popolate da molte specie.

 
I posti che io preferisco di più nella bellissima isola in cui vivo, cioè Capri, sono proprio le aree portuali, pescando subito al di sotto della banchina,
 
dove ottengo sempre ottimi risultati, ma anche pescando dalle scogliere naturali, dove riesco a pescare su fondali più alti e quindi cerco di insidiare anche pesci di taglia più grande.
Non sono da sottovalutare le scogliere artificiali che sono l’habitat perfetto dello scorfano e del ghiozzo che si nascondono nelle buche che si formano tra uno scoglio e un altro alla ricerca di cibo.

GLI ORARI
Le catture nel rock fishing possono avvenire durante tutto l’arco della giornata ma, come ben sappiamo, essendo praticanti dello spinning, le fasce orarie più proficue rimangono sempre l’alba ed il tramonto.
Ottimi risultati si sono avuti anche in notturna.

IL ROCKFISHING SECONDO ME
Secondo il mio punto di vista, il rock fishing è una tecnica bellissima che ci permette di stare sempre a contatto con i pesci ed avvertire ogni piccolissima mangiata con il sensibile vettino della nostra canna.
Gli aspetti che più mi attraggono di questa nuovissima tecnica è l’avere un approccio ultralight, utilizzare esche in miniatura, pescare pesci che, prima di conoscere il rock fishing, sarebbe stato impensabile pescare con delle esche artificiali ed, infine, vedere la bellissima livrea dei piccoli predatori che andiamo ad insidiare!
Se diventerete appassionati di questa tecnica come me vedrete che trascurerete lo spinning per preticarla!

CONSIGLI
Inizialmente, per provare, iniziate anche con attrezzature light e con pochi ma buoni siliconici e hard bait per vedere se veramente questa tecnica vi piace e vi appassiona, ma poi, se volete davvero divertirvi, utilizzate un’attrezzatura idonea e vedrete che non ve ne pentirete! E’ divertentissimo!!!
Un attrezzo che vi consiglio di comprare è un mini boga grip che, se siete amanti della fotografia come me, è davvero indinspensabile e poi aiuta nella corretta slamatura del pesce e ci fa tenere lontano dalle nostre mani gli aculei di alcune tipologie di pesci, come lo scorfano e la tracina.

 
Mi raccomando di praticare sempre o almeno quando potete il CATCH AND RELEASE
 
come faccio io, per salvaguardare le specie che popolano i nostri bellissimi mari.

Da ragazzino di soli 16 anni che pratica il rock fishing, credo che sia tutto.
Vorrei ringraziare innanzitutto il mio amico Andrea Desiderio che pratica costantemente il rock insieme a me e che mi ha fatto entrare lo spinning del sangue ed infine gli amministratori e tutto il gruppo di Facebook “Rock Fishing Game Italy” che sostengono questa fantastica tecnica sul web. OCCHIO: CREA DIPENDENZA!!!

 
Un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN