Dicembre 30, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

Pescare in sospensione, conosciamo i JERK SP

La tecnica della pesca a spinning è in continua evoluzione; ma tecnica e tecnologia, dal mio personalissimo punto di vista, non sempre convergono verso il significato ancestrale della pesca.

Resta il fatto che questa passione la si deve guardare più con lo stupore alla vista di un’alba piuttosto che nell’avere in mano mille euro di attrezzatura.

Comunque, il panorama tecnico degli artificiali ci ha messo a disposizione una nutrita sfilza di categorie specifiche dove non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Oggi voglio parlare di una tipologia di artificiale che mi sta molto a cuore: il jerk SUSPENDING ed in particolare di un jerk di cui parlerò tra poco.

Lo Spinning è una tecnica di pesca altamente dinamica dove il risultato finale non è assolutamente dato per scontato; il lato vincente rimane per così dire, nascosto, nella mente e nel polso del pescatore esperto. Il Jerk SUSPENDING appare più rivolto allo stesso pescatore esperto dove la Pazienza rappresenta l’Area di maggior espressione nella personale esperienza.

Questo Artificiale qualora utilizzato nel suo più stretto termine di riferimento fa’ pensare alla tecnica dell’Eging dove l’azione di pesca è amplificata dall’attesa… C’è qualcuno dall’altra parte? Ovviamente tutto dipende dalle condizioni del mare e degli spot specifici. Dove i jerk veloci non rispondono più all’aggressività dei predatori, per forza di cose bisogna passare al SUSPENDING.

Sia con mare mosso che con acqua decisamente calma e trasparente, ottimamente questo artificiale può dare dei risultati incredibili. Con il mare mosso l’UNICA COSA che resta da fare è controllare una certa linearità del filo in acqua localizzando l’SP secondo per secondo. Di tanto in tanto si sbacchetta l’artificiale in modo sia da attirare l’attenzione sia di farlo vacillare con il suo wobbling come una preda ferita in balia della corrente.

La corrente , il movimento dell’acqua è il contenitore in cui l’artificiale deve far risaltare la sua posizione. * Contenendosi* all’interno della naturale fluttuazione l’SP risulterà la preda naturale che segue il flusso naturale stesso dell’acqua, pronto per essere carpito. E così avviene! Si tratta solo di attendere l’agguato…

In acqua chiara , il pescatore esperto deve ispirarsi alla tecnica dell’Eging, lentissima, di una Riflessione ed Attesa quasi estenuante. Scendere nel diametro del terminale , lanciare e praticamente pescare da fermo. Con la punta della canna andare a percepire quel minimo di contatto e pizzicare quasi impercettibilmente l’artificiale. L’estrema pazienza è l’arma vincente in questo gioco di ricerca assoluta.

Nel mondo dei Jerk SP voglio citarne uno in particolare, piccolo, leggerissimo come una piuma: lo IMAKATSU DARDO 100 SP.

Lunghezza effettiva 96 mm per un peso di appena 8,8 grammi! La prestazione di lancio è enfatizzata ed estremizzata da un magnete interno che controlla due piccolissime sfere di acciaio che si sganciano dal magnete stesso nel momento in cui si lancia. Le sfere vanno a posizionarsi in coda per poi, all’atto del recupero, riposizionarsi con il magnete.

Questo sistema fa’ sì che il baricentro dell’artificiale si sposti nella posizione esatta per raggiungere distanze impensabili per la grandezza di questo artificiale. Nuoto eccezionale , questo artificiale è stato l’UNICO dal punto di vista della mia personale esperienza a darmi catture improbabili allorché i tonnetti rifiutano qualsiasi esca od artificiale avendo ormai puntato esclusivamente il bianchetto o biancomangiare come si dice qui in Calabria dove risiedo.

Dopo aver lanciato di tutto in mezzo alla mangianze e non avendo ottenuto * nel corso degli anni* alcun risultato nella situazione sopra descritta , quest’anno ho deciso di testare il DARDO. Nemmeno il tempo di toccare l’acqua che è stato attaccato immediatamente dai tonnetti . Dopo molte catture ho riprovato i soliti artificiali da mangianze, anche piccoli, SENZA OTTENERE, nuovamente alcun risultato. Dunque ho ripreso il DARDO l’ho rilanciato sulla mangianzina a terra ed ancora una volta è stato ghermito nuovamente senza pietà ed inghiottendolo del tutto.

QUESTO ARTIFICIALE fa’ la DIFFERENZA. Il consiglio che do’ è quello di cambiare le piccolissime ancorette in quanto può capitare che anche i Serra lo attacchino come è successo al mio amico Pietro che si è visto ciancicare l’ancorettina da un serra di oltre due kg. Ho sostituito le ancorette con ami singoli decisamente sicuri anche su prede maggiori. Che dire dunque?….
Buon SUSPENDING a tutti!

Un carissimo saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!

Testo e foto a cura di Stefano De Angelis