Dicembre 21, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

Tecniche e strategie per una competizione al bassfishing

Affrontare una battuta di pesca al Black Bass o una competizione di BassFishing pone davanti all’ angler diverse e molte variabili

in gioco, che possono cambiare anche durante il corso di una giornata,  ma anche per archi di tempo molto più brevi.

La capacità del bassman esperto è quella di saper risolvere la più grande quantità possibile di queste variabili

che comprendono: le condizioni atmosferiche, le diverse tecniche di bass fishing con le tipologie, i colori, le grandezze e le vibrazioni delle esche; le stesse capacità tecniche del pescatore, le diverse tipologie di spot da affrontare e tutti i possibili dettagli da non dimenticare mai.
In questo report andrò a focalizzare l’ attenzione principalmente verso le tecniche di bassfishing che un angler deve sapere utilizzare nelle diverse condizioni di pesca.

TECNICHE PRINCIPALI
Le principali categorie di tecniche, che poi si suddivideranno in altre ancora, sono:
-Reactionbait fishing (pesca di ricerca con esche veloci/medio veloci);
-Prespawn fishing (pesca durante periodo di pre-frega con esche medio-lente/lente e spesso di dimensioni ragguardevoli);
-Pithing & Flipping (pesca di presentazione vicino a luoghi in cui il bass sosta);
-Finesse fishing (pesca di dettaglio, soffermarsi su uno spot con accuratezza con esche light per una presentazione “soft”).

REACTION BAIT FISHING
Questa tecnica di bassfishing, che utilizza esche come spinnerbait e crankbait principalmente (considerate veloci) per affrontare in poco tempo la massima estensione di acqua, consente di individuare i bass attivi e le zone in cui questi maggiormente sostano, ed è per questo che è considerata una tecnica di ricerca.
La ritengo fondamentale per affrontare luoghi mai frequentati, oppure luoghi nei quali si deve affrontare una competizione e vogliamo individuare le zone dove i bass si spostano in quel particolare periodo e condizione.
Infatti, prima di espletare una competizione, io cerco sempre di utilizzare molto o solo questa tecnica per capire al meglio gli spostamenti che i bass effettuano e le zone in cui rimangono. Trovati questi HOT SPOT, nella situazione di gara posso interpretarli successivamente e soffermarmi su uno in particolare, con sistemi di ricerca più lenti e che permettono alle nostre esche di rimanere il più tempo possibile nella strike zone.
Sicuramente è una tecnica di bassfishing molto divertente e dinamica, da preferire sicuramente durante i periodi primaverili e autunnali. Una tecnica che ci permette di scatenare non solo la voglia del bass di cibarsi, ma anche la competizione alimentare e la difesa territoriale del predatore in questione.

PRESPAWN FISHING
Io considero la pesca ai grossi bass durante il periodo di pre-frega una vera e propria tecnica. Dobbiamo sapere che in questo periodo il Bass, soprattutto la grossa femmina, sosta in zone di profondità che variano da 3 a 8 metri (per i luoghi che frequento, sicuramente può variare da spot a spot), prima di risalire e ricercare i così detti “letti di frega”, dove poi vengono deposte le uova e fecondate dai maschi (periodo in cui è molto poco sportivo catturare i nostri pesci, data la loro aggressività nel difendere il territorio).
Le tecniche che ci permettono di sondare in modo accurato questi strati di acqua sono molto differenti: Il Deep Cranking, lo Slowrolling, il Drop Shot rig, Jerk bait (suspending) e le sinking swimbait. Ovviamente alcune tecniche sono più veloci e altre meno. A seconda dell’ attività del pesce andremo a scegliere una o l’altra.

DEEP CRANKING
Il Deep Cranking è una tecnica di Bassfishing che mira all’ utilizzo di crankbait di profondità, crank che riescono a scendere anche di 6/7 metri di profondità.

Necessariamente sarà fondamentale l’ attrezzatura, che dovrà permetterci di arrivare il prima possibile nello strato di acqua richiesto. In questo caso le principali variabili sono due:
-un lancio lungo che permetta di far sostare il crank nella fascia d’ acqua prescelta il più tempo possibile (infatti sarà molto difficile far arrivare a 5m un crank lanciandolo a poca distanza dalla nostra barca);
-un filo che non sia eccessivamente grosso da limitare la discesa della nostra esca, ma al contempo non sia eccessivamente fine, perché ricordiamo che stiamo cercando i big.
Per questo sarà fondamentale l’ utilizzo di canne (casting) da 7’ fino a 7’11” con azione parabolica, fili in nylon o in fluorocarbon da 12-14lb e mulinelli con rapporto di recupero di circa 5.0:1. (Lo stesso vale per l’ utilizzo di Jerkbait da 11/13 cm suspending)

 

SLOWROLLING

Slowrolling significa letteralmente “lento rotolamento” e si riferisce al movimento che deve avere la paletta dello spinnerbait durante il nostro recupero. Oggigiorno il mercato offre spinnerbait costruiti appositamente per lo slowrolling con la seconda paletta molto voluminosa. Il loro peso oscilla tra 3/4 oz e 1 oz, per raggiungere rapidamente la profondità. Attraverso un recupero costante e lento, riusciremo a mantenere lo spinnerbait a contatto con il fondo (scopo essenziale di questa tecnica).
Andremo ad utilizzarli con canne (casting) da 7’ a 7’6” con azione fast, fili in fluorocarbon da 16lb (anche trecciati) e mulinelli con rapporto di recupero di circa 5.0:1.

DROP/DOWN SHOT RIG
Diversamente dalle due tecniche appena descritte, l’ utilizzo di questa ci consente di effettuare una pesca più statica e sicuramente differente per il fatto che si tratta di una presentazione verticale, non orizzontale come quella dello slowrolling o del deep cranking.
Il drop shot ci consente di utilizzare un’ esca quasi radente al fondo. Possiamo innescare differenti tipologie di softbait, ma nulla ci vieta di eseguire anche un montaggio a drop di una hard bait come un piccolo Jerk da 5/7 cm.
Andremo ad utilizzare in questo caso una attrezzatura da spinning di lunghezza compresa tra i 6’6” e 7’ con una potenza di circa 3/8 oz (io preferisco da 1/4 oz), con l’ utilizzo di fluorocarbon da 5 a 6lb e un piccolo mulinello di taglia 2000.

 

davide carlessi

PITCHING & FLIPPING
I verbi to pitch e to flip significano lanciare, far sobbalzare l’ esca. Nel loro significato troviamo esclusivamente un riferimento al lancio. Infatti in queste due tecniche di pesca la parte più importante e fondamentale è il lancio. Il lancio deve essere assolutamente preciso ed evitare troppo rumore per non infastidire il pesce, che nei campi gara subisce una pressione di pesca non indifferente (mi viene in mente il Brenta e il Brian).

Sicuramente anche la scelta dell’ esca e del suo colore non passa in secondo piano

ma ricordiamo che senza un lancio accurato la percentuale di catture scende molto drasticamente.
La differenza sostanziale tra l’ una e l’ altra è che con il pitching si lancia con il mulinello, mentre con il flipping si lancia il filo.
Quindi sicuramente con il pitching potremmo lanciare ad una distanza maggiore che con il flipping (che non è mai superiore a 6m, utilizzando una canna da 8’). Questo implica il fatto che andremo ad utilizzare il flipping in luoghi dove l’ acqua è torbida o comunque velata, in modo tale che il bass non ci veda. Contrariamente utilizzeremo il pitching in acqua pulita, dove la distanza è essenziale per non farci individuare.
Gli spot che si frequentano con l’ utilizzo di queste tecniche sono le cover come gli alberi e i tronchi sommersi, le zone di canneto, pontili, imbarcazioni, ninfee, strutture artificiali come i piloni dei ponti, ma anche zone non necessariamente coperte, come le rive artificiali di cemento.

Le principali tecniche con cui andremo a praticare il flipping e il pitching sono:
-Texas rig;
-Jig;
-Jig head;
-Spinnerbait (solo nel pitching).

ATTREZZATURE
Le attrezzature con cui andiamo a praticarle sono molto differenti tra loro a seconda della tipologia di luogo che vogliamo affrontare.
Per quanto riguarda il flipping la canna dovrà essere molto lunga rispetto alle altre tecniche, perché dovrà consentirci di lanciare più filo possibile con la mano. Lunghezza che oscilla tra i 7’2” e 8’. Mentre per il pitching la lunghezza varia da 6’6” fino a 7’1”.
L’azione dell’ attrezzo sarà in rapporto all’ esca utilizzata e la potenza in base al tipo di cover da affrontare. Si possono trovare attrezzi che arrivano a 3/4 oz ed attrezzi che arrivano a 4 oz di potenza. Lo stesso discorso possiamo applicarlo al filo da utilizzare che dovrà essere esclusivamente fluorocarbon (10-25lb) e trecciato (55-80lb) per la loro estrema sensibilità, essendo molto rigidi.
Nel caso del pitching il mulinello è fondamentale, un mulinello che deve consentire di lanciare anche esche di pochi grammi in modo preciso ed accurato. Mentre nel flipping, come si può ben intuire, non c’ è bisogno di un mulinello di fascia alta, se non un mulinello veloce che ci consenta di recuperare rapidamente il filo in eccesso durante la fase di recupero del pesce.

FINESSE FISHING
In una competizione una delle questioni fondamentali da risolvere per avere successo è sicuramente l’ individuazione di spot in cui sappiamo esserci i nostri cari amici, che dovremmo saper invogliare in tutti i modi,  per farli abboccare e riuscire a portare nel nostro livewell.

Sicuramente appena arrivati nel nostro “posto caldo”, fare qualche lancio con una reaction bait, per vedere se sono attivi, è importante; ma nel caso in cui non lo siano è fondamentale saper risolvere la situazione.

Una delle armi più potenti per scatenare l’ attacco è sicuramente l’ utilizzo di una presentazione così detta “finesse”

Porgere un’ esca in modo molto soft, senza disturbare il bass e cercando di insospettirlo e infastidirlo il meno possibile, il più spesso delle volte risulta vincente.
Le tecniche del finesse fishing sono molto varie tra loro, le principali sono:
-drop & down shot rig;    
-wacky rig (spiombato o con insert);
-weight less texas rig o texas rig con weight da 1/64 oz a 1/16 oz;
-mini jig e jig head (con antialga o meno);
-split shot rig;
-stoopid rig.

siliconici bass

WACKY RIG
La tecnica del wacky rig prevede l’ innesco di una softbait nella parte centrale del corpo, in modo tale che questa nel recupero abbia un movimento del tutto inusuale. Il fondamento di questa tecnica è che ci consente, attraverso l’ innesco del nostro amo in zone diverse del corpo (ad esempio a 3/4 o molto vicino alla testa), di farla muovere in modi molto diversi. Uno di questi che utilizzo sempre nelle mie uscite al lago di Garda, lanciando sotto i pontili, è di innescare l’ esca in modo tale che questa, recuperata, si muova lateralmente permettendomi con un lancio di far passare tutto un lato del pontile. In questo modo, disturbo molto meno il pesce che quindi è sicuramente meno insospettito.

WEIGHT LESS TEXAS RIG
Questa è una tecnica che poche volte si vede montata sulle canne dei garisti, forse perché molto o troppo semplice, ma sicuramente la sua semplicità non è rapportata al suo successo.
Basta montare un amo texas, innescare la nostra softbait del momento e lanciare. Nel caso ci troviamo in corrente o vogliamo raggiungere il fondo più rapidamente possiamo inserire nel corpo dell’ esca un insert weight che non avrà solo influenza sul peso della presentazione, ma anche sull’ assetto dell’ esca stessa.

Quando vedo un bass a distanza che non ha intenzione di mangiare, prendo la mia canna da spinning con una stickbait montata su un amo texas, lancio circa ad una distanza di 2/3 metri dal pesce, recupero l’ esca fino a che lui si accorge di essa e lì, la lascio scendere molto lentamente sul fondo. Il bass qualche volta attacca subito, ma vedrete che se non ha intenzione di mangiare, lasciandola cadere e appoggiare sul fondo, molte volte lui si inabissa letteralmente e dopo poco sentirete una piccola toccata e lì potrete ferrare. Questa è la tipica condizione che mi risolve un  innesco semplice come il texas weight less.

STOOPID RIG
E’un innesco sicuramente molto particolare!!! Prevede praticamente di montare una piccola molla sul gambo del nostro amo, in modo tale che la nostra esca sia montata non sull’ amo stesso, ma avvitata sulla molla. (Non sto parlando dei soliti ami piombati da texas, che hanno la molla inserita nell’ occhiello dell’ amo, ma è una tecnica diversa.)
La molla così montata consentirà alla nostra sotftbait di muoversi molto meglio rispetto ad un innesco diretto sul gambo dell’ amo.  Un amo così costruito potrà essere usato per molte tecniche diverse: dal drop shot allo split shot, dal wacky rig ad un semplice innesco diretto.
Ovviamente in questo caso l’ amo sarà scoperto e quindi non utile in spot con ostacoli, ma in luoghi con acqua limpida e pulita. Un consiglio è quello di utilizzare ami più piccoli rispetto agli altri, in modo tale che si vedano il meno possibile ( misura 4 su esca da 4/5”).

SPLIT SHOT RIG
L’utilizzo dello split shot ci permette di effettuare una pesca orizzontale di ricerca e allo stesso tempo una pesca di dettaglio, per sondare con precisione e anche con una certa staticità (e quindi esca per più tempo nella strike zone) i nostri spot predefiniti.
Possiamo utilizzarla sia con ami texas e quindi in zone con ostacoli, sia con ami normali. Prevede il montaggio di uno o più piombi di piccolo calibro (di solito si tratta di weight da 1/64 oz a 1/32 oz) ad una prescelta distanza dall’amo. Più lunga sarà la distanza,  più la nostra esca avrà un movimento lento. Infatti sarà il piombo stesso a dare movimento a questa, trasmettendo il nostro recupero e i nostri movimenti di cimino.

L’utilizzo di canne da spinning è obbligatorio per queste tecniche. Andremo ad utilizzare canne da 6’8” a 7’ per lanci lunghi, mentre canne da 6’ a 6’6” per una pesca di dettaglio effettuata a ridosso di pontili, imbarcazioni e tutte quelle condizioni in cui servono lanci precisi (magari anche qualche skippata).
Filo esclusivamente in fluorocarbon che ci consente una rigidità maggiore del nylon (e quindi sensibilità) e una scarsa visibilità. Poi, a seconda dello spot, utilizzeremo canne più o meno potenti (da 3/16 oz per arrivare a 1/2 oz) con fluorocarbon da 3 lb a 10 lb.

CONCLUSIONI
Il bassfishing sicuramente prevede tecniche molto varie tra loro e complesse. Essere in grado di utilizzare ogni tecnica al massimo delle potenzialità e, soprattutto, sapere quando usarla è alla base del successo. Per arrivare a questo non basta andare a pesca costantemente, ma anche evitare di fare uscite a vuoto. Pescare sempre con una stessa esca durante il periodo di una giornata perché questa dà molti risultati non è mai giusto. E’ saper cambiare, provare, usare il cervello e sperimentare che ci permette di crescere come bassmen e come agonisti.

Un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN