E’ vero, chi ha avuto la fortuna di praticare il bassfishing in cave e posti poco e niente battuti, ha avuto l’opportunità di bucarne a decine
approfittando di pesci per niente smaliziati, non reduci da decine di allamate.
E’ stato un gioco da ragazzi utilizzare gomme (magari con inneschi “barbari” o con esche mozzate, che farebbero rabbrividire anche i neofiti n.d.r.) e prendere la solita carrellata di bass di piccola e media taglia. Sarebbe davvero riduttivo e sminuente, sia per il pescatore che per dare un effettivo valore al siliconico in vista di una valutazione oggettiva e magari di un acquisto.
Ma come fare per capire che effettivamente si sta utilizzando un prodotto valido?
Questo piccolo prologo è dovuto ad una personale considerazione, approfittando di una serie di pescate, dove mi sono trovato a dover dimostrare l’effettivo valore, o magari del potere catturante, di alcune esche in confronto ad altre.
Ad esempio, possiamo avere a pesca con noi degli amici che si stanno avvicinando a questa tecnica per cui, a prescindere della presenza di pesci, attività e taglia, è importante farli divertire e far catturare.
Cosa mi consigli da innescare? Su quale montatura? Che colorazione?
Domande da un milione di dollari per chi ci capisce poco e nulla della pesca a spinning al bass, ma che possono avere una risposta comune, Black Flagg.
Parliamo del Liqvid Stick H.P.
Poche parole, anche dopo il più classico e facile innesco (wacky rig o texas) basta osservare la caduta dell’esca per renderci conto dell’incredibile somiglianza realistica ed una naturalezza del nuoto che lasciano soddisfatti, convincendoci già dell’imminente arrivo del predatore.
Pochi fronzoli, peschiamo divertendoci, con la forza della semplicità.
Un risultato che deriva da un processo produttivo tecnologicamente avanzato e complesso, delicato, ricercato. La mescola di cui sono composti (PLASTIKZ), è un perfetto mix di materiale siliconico (plastisol) e minerali salini micronizzati, che dona alla “gomma” un perfetto mix tra resistenza, morbidezza, peso e flessibilità. (altre info qui http://blflagg.wordpress.com/technologyy/ )
Si tratta di uno stick bait che io consiglio a tutti gli amici e che hanno avuto le loro prime esperienze in pesca con noi, accompagnandoci in continue scoperte.
Già dopo le prime catture, li abbiamo messi alla scelta tra decine di campioni, modelli di siliconi ed altre esche, ci si è resi conto con stupore, che era richiesto a maggioranza quello che necessitava del minimo impegno tecnico per tenerlo in pesca ed avere ugualmente la cattura. Loro lo hanno saputo solo in un secondo momento che avevano scelto di pescare con i Black Flagg e per noi è stato un indiscusso test da non sottovalutare.
Il tempo e quel po’ di esperienza ci ha saputo donare anche catture di rilevante taglia, con un pizzico di inventiva e sacrificio, accontentandosi di pochi pesci ma buoni, siamo stati ripagati anche con altre esche come i bass jig a cui, montando voluminose appendici come l’ Heartbreacker, i bass di taglia non hanno saputo rinunciare.
Venendo dallo spinning in mare, molti amici si sono ricreduti sulla bellezza e sulla complessità a cui la tecnica del bassfishing ci mette di fronte, riuscendo a capire nello stesso tempo, quei particolari da poter utilizzare anche nei porti e dalle scogliere, soprattutto grazie all’utilizzo dei siliconici in mare.
Oltre ad aver imparato in che modo il predatore approccia all’attacco della nostra esca, il bassfishing è una palestra eccezionale che può ripagare in un solo giorno, la catture mancate di mesi di pesca.
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