Questo è un articolo scritto a quattro mani, nato da una serie di scambi “epistolari” con un amico che da tanto tempo segue planetspin, il suo nome è Gerardo.
Non ho mai avuto l’onore di conoscerlo personalmente. Perlomeno non ancora.
Tratta fondamentalmente della nostra passione per la pesca a spinning, per i sacrifici che facciamo per migliorare, lanciando un messaggio molto chiaro, che ognuno interpreterà a suo modo.
Ho cercato di coinvolgerlo attivamente alla scrittura, perché credo ci sia bisogno di fermarci un attimo a leggere con calma, a capire meglio, staccandoci da questa mania frenetica dell’ultima ora, dove si sintetizzano al massimo un sacco di cose, mettendo in ombra un casino di dettagli che sono le basi della tecnica, dove non si può lasciare niente al caso se vogliamo essere considerati completi. Una frenesia che sta facendo scomparire una parte molto importante della nostra maturazione, il processo conoscitivo che ci porta a fare determinate scelte e che è essenziale per migliorarci come persone, prima, e poi anche come pescatori.
Lui è molto sintetico nell’ esposizione dei contenuti, è diretto, ma mai banale e scontato.
Ho deciso di non interferire con il suo testo, che riporto fedelmente. Leggete cosa scrive il mio amico pescatore:
“Nessun alba mi sorprese mai nel letto”.
Potrei iniziare da questa considerazione per descrivere la mia “passione” per la pesca e per il mare.
Passione, dal latino “Patire”.
Ecco, per me la pesca è “patimento”, tanto e “gioia”, poca.
Ho la fortuna di vivere in una città di mare, e che città.
Una Repubblica Marinara.
Amalfi.
Da sempre ho avuto la “Passione” per il mare e per la pesca.
Praticamente ho da sempre dormito poco.
Prima dell’alba, ero e sono già al mio posto, in fondo alla Darsena, con la fedele canna in mano, immaginando “combattimenti epici” con i pesci.
Mai visti e pensati come nemici.
Prede.
Sempre come Amici.
Compagni di mille avventure.
Amici Pesci, verso i quali ho il massimo rispetto.
Rilasciando la quasi totalità di quello che riuscivo e riesco a portare a riva.
Quasi tutte le mattine, come scritto vado in fondo alla Darsena, per chi non conosce Amalfi, è il primo braccio del porto che si incontra venendo da Atrani, il secondo è il “Pennello”. Quasi tutte le mattine, prima dell’alba, sono al mio posto tentando con piccoli pesci artificiali, di plastica e/o balsa, di insidiare i grandi predatori presenti in porto o all’imbocco di esso.
Quello di Amalfi è un mare generoso, acqua sempre limpida, ahimè. Si possono catturare i principali predatori possibili a tiro di canna. Lo Spinning è rivolto alla cattura dei predatori, dalla Spigola al Serra, dal Barracuda alla rara Ricciola, con la possibilità di intercettare anche qualche Cernia Dotto e qualche Denticiotto, questi ultimi all’esterno del porto.
La tecnica, dicevo, è quella dello Spinning medio/leggero. E’ una continua sfida, tra me e loro.
Io tento la cattura di pesci sempre più grandi e loro nel farsi vedere senza cadere nell’inganno.
Quasi tutte le mattine, prima di andare a lavoro ed a volte anche nel tardo pomeriggio, al ritorno dal lavoro, sono lì, in fondo alla Darsena, anche solo per ammirare il mare. Per salutare l’amico mare.
Ho anche la fortuna di lavorare ad Amalfi e ciò mi consente di poter vivere il mio mare tutto l’anno, tutti i giorni.
Mi rivedo nei testi del “Pescatore” Pierangelo Bertoli:
Lunghi giorni in mezzo al mare
Mare che non ti ha mai dato tanto
Mare che fa bestemmiare
E si placa e tace senza resa
E ti aspetta per ricominciare.
Ed io, ancora una volta, all’alba, sarò già li ad aspettarlo per ricominciare.
SENZA RESA.
Seguirà una seconda parte di questo articoletto, dedicata ad approfondire la conoscenza dell’attrezzatura che utilizza Gerardo.
TO BE CONTINUED…
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