Oggi sulle pagine di PLANETSPIN parliamo di trout area e introduciamo un nuovo amico, Umberto.
Mi sono imbattuto casualmente sul suo profilo facebook e il suo aspetto mi ha ricordato qualcuno che avevo già notato in pesca, ma non mi ricordavo dove e quando…
Dopo avergli chiesto l’amicizia per capire meglio, ho risolto il “mistero”. Avevo visto già un suo video di presentazione e poi di recente un altro video dove il nostro comune amico ANDREA del canale youtube FISH HUNTER, lo ritraeva in pesca con una divertente uscita recente a trout area.
Da qui, spulciando il suo profilo, sono stato attratto dal suo modo intenso di vivere questa tecnica di pesca e dalla passione che ci mette in quello che fa.
Ho pensato di proporgli un’intervista su PLANETSPIN per conoscerlo meglio e fargli conoscere allo stesso tempo, la nostra realtà, leggiamo cosa ci scrive…
Ciao a tutti gli amici di Planetspin, sono Umberto Barbarini e vivo a Vigevano (Pavia). Dopo aver sperimentato molte tecniche nel corso degli anni, ora mi sto dedicando alla “disciplina” del TROUT AREA.
Questa tecnica nipponica rappresenta un vero e proprio stile, con il rispetto massimo per i pesci, che ci danno sempre grandi soddisfazioni.
Ho 50 anni e, come ho detto, ho praticato molte tecniche, sempre alla ricerca di quel particolare che mi permettesse di fare la differenza sia in ambito agonistico che in pesca semplice.
Muovevo i primi passi in età molto giovane con la classica pesca nei laghetti ad alborelle e ai classici “persici sole”; poi con il passare del tempo, prima con il motorino e poi con l’auto, ho allargato notevolmente le mie visioni della pesca, alla scoperta di diverse tecniche:
canna fissa, la classica tecnica italiana per eccellenza, la Bolognese, le tecniche anglosassoni dell’inglese e ledgering (ora chiamato feeder), la tecnica francese della Roubaisienne, la tecnica della Trota Lago per finire con la Trout Area.
Il mio approccio è sempre stato cauto, curioso per poi approfondire, sfidando prima di tutto me stesso e buttandomi nell’agonismo. Ho potuto, per mia fortuna, pescare in molte realtà commerciali e non, in tutto il Nord arrivando anche nel Centro Italia.
Per me entrare nell’agonismo è fondamentale perchè accresce notevolmente la voglia di andare alla ricerca dei particolari che sono fondamentali per arrivare alla vittoria.
L’adrenalina che cresce in una sfida, durante una finale, non ha eguali!
Dal gennaio 2020 faccio parte ufficialmente di un progetto in cui credo molto: il TEAM THUNDERBIRD di Aldo Mucelli. Una bella opportunità di crescita. Insieme abbiamo voluto creare una squadra allo scopo di ricercare, provare, testare e poi consigliare ai pescatori esche in grado di dare quel “qualcosa” in più…
Il Team ha Promoter in molte regioni italiane che portano le loro esperienze nei diversi laghi: ciò permette di creare gli spoon più adatti per ogni circostanza.
Essendo agonista, mi occupo principalmente di creare le colorazioni su modelli di spoon già prodotti. Tali colorazioni si riferiscono alla condotta in gara per affrontare le varie fasi della competizione.
Molti si chiederanno come si fa?
Tutto nasce da prove effettuate, segreti carpiti da altri agonisti (un vero agonista con un occhio pesca e con l’altro si guarda intorno).
Ma la parte fondamentale è e rimarrà sempre la conoscenza del pesce!!! Questo è l’aspetto fondamentale per tutte le tecniche.
Se non conosci le abitudini e il comportamento del pesce, non sarai mai in grado di catturarlo.
Tornando agli spoon, trasferisco la mia idea su un foglio con uno schizzo colorato con i pastelli a cera che danno sfumature molto simili alla realtà. Disegno diversi modelli e quello che mi soddisfa maggiormente lo consegno nelle mani sapienti di Aldo che è un maestro nell’uso dell’aerografo.
La parte fondamentale è la prova in pesca: è qui che mi accorgo se la mia intuizione è valida o se occorrono delle modifiche.
Stabilita la colorazione finale e fatti i dovuti cambiamenti, se necessari, lo spoon entra a far parte del catalogo, uno strumento importante per dare modo ai pescatori di avere una base di partenza con spoon studiati, ma soprattutto provati in pesca.
La mia linea prevede 12 colorazioni eseguibili su tutti i modelli e i pesi: 6 spoon da partenza denominati da UB P01 a P06 e altri 6 spoon da ricerca denominati UB R01 a R06.
Io prediligo le fasi iniziali delle gare, quelle più concitate e per questo sono particolarmente soddisfatto del risultato finale.
La mia preferenza va allo spoon UB P06 che ha un disegno a scacchiera fucsia e giallo fluo sul fronte, mentre sul retro è arancione. Nella versione Voltron da 2,2 gr va alla grande in partenza perchè in trazione è in grado di muovere molta acqua e dare delle vibrazioni irresistibili. Il peso da 2.2 è perfetto sia per la distanza di lancio sia perchè una volta toccata l’acqua basta il tempo per chiudere l’archetto e iniziare il recupero, che è già in pesca; molto spesso bastano pochi metri per avvertire l’attacco.
Il valore aggiunto di Thunderbird è poter costruire il proprio spoon o poter personalizzare quelli già esistenti. Cosa c’è di più bello che catturare la trota con una tua invenzione?
Tutti gli spoon della linea sono equipaggiati con ami Vanfook, top del settore, di diversa sezione e dimensione a seconda dell’uso; consiglio, per le pesche gravose, gli SP31 n°6, per le situazioni intermedie gli SP31 n°8 fino a scendere con gli SP21 per l’utilizzo dei micro-spoon.
Vi ricordo che sulla pagina FB thunderbirdspoon.com troverete tutte le novità e i riferimenti. Che la pesca sia con voi!
Ecco un commento da parte di un amico ANDREA del canale youtube FISH HUNTER, leggiamo cosa ci scrive in merito ad Umberto.
Ho avuto il piacere di conoscere Umberto circa due anni fa, un grande pescatore e una grande persona,
sempre disponibile a dare consigli e pareri sul mondo della pesca grazie alla sua esperienza di lunghi anni nel mondo dell agonismo.
Umberto è metodico e ama studiare ogni situazione di pesca in cui si trova nei minimi dettagli, non trascurando nulla.
Questo approccio risulta molto importante nella trout area dove mille fattori possono condizionare la pesca, dal meteo, dalla condizioni dell acqua, dalle trote presenti, così da saper poi utilizzare l esca giusta, del peso e colore necessari per quella situazione, e con il movimento giusto da dare all esca in quella situazione.
Un’altra dote straordinaria di Umberto, che a me manca, è la tranquillità con cui pesca in ogni occasione, mantenendo sempre un gran sangue freddo. Al contrario di me che nelle gare vado spesso in agitazione, e cosi commetto più errori. Infine Umberto è fortissimo in velocità, nei turni di partenza lo chiamiamo ‘ Trinity” (come nel film di terence hill) grazie ai suoi anni di esperienza nelle gare di trota lago, in velocità Umberto non perde un colpo ed è difficilissimo batterlo.
Ciao Umberto non vedo l ora di ritrovarti di nuovo in pesca, per passare un altra bella giornata!!!
Non ci resta che ringraziare nuovamente Umberto ed Andrea per la loro grande disponibilità, rinnovando l’invito a realizzare magari un articolo tecnico su questa magnifica disciplina, la trout area, sempre in evoluzione e costante crescita per numero di appassionati. Come sempre un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!
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