Dicembre 21, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

Il trout area in pillole: parte 5, la tecnica del BOTTOM

Parliamo di trout area, approfondiamo la tecnica con l’esperto Gabriele Mazza (alias Lello Smith), che ci fornisce importanti indicazioni su questa tecnica di pesca.

Quest’oggi nell’ambito del trout area, andiamo a parlare della pesca sul fondo ovvero del BOTTOM.

È una tecnica che va affrontata nei momenti in cui il pesce staziona sugli strati più bassi dello specchio d’acqua ovvero nel periodo invernale.
Giornate con bruschi cali delle temperature o nel momento di frega del salmonide.

La pesca a bottom, a differenza di quello che si dice in giro, non è quella affrontata con i cosi detti BOTTONCINI (VERTICAL)

ma la si può fare sia con gli spoon che con varie tipologie di hard bait presenti sul mercato, con canne rigide e con fili con una ridotta elasticità. Ora andiamo a elencare le attrezzature.

LE CANNE
Le tipologie di canne che possiamo usare sono due.

TUBOLAR (canna con grezzo in carbonio cavo di una lunghezza dai 6′ fino a 6’6 piedi con azione di punta per un’elevata sensibilità e un’ottima prontezza in ferrata, da usare per la maggiore con hard bait da fondo o metal-vibe)

SOLID-TIP(canna con vetta riportata in carbonio pieno di lunghezza dai 5’4 ai 6’3 piedi con azione fast o ex-fast per avere un’elevata sensibilità su qualsiasi esitazione del pesce sull’esca, da usare con spoon o hard bait da fondo)

IL MULINELLO
Il mulinello più adatto in questa tecnica deve avere un rapporto d recupero molto basso ovvero tra i 60/70 cm per giro di manovella e di taglia 2000/2500.

IL FILO MADRE E IL TERMINALE
La linea madre per questa tipologia di pesca deve avere un elasticità ridotta per una massima sensibilità (ESTER, TRECCIATO) e molte volte un colore sgargiante per visualizzare la distanza e la posizione di pesca, di diametro tra i 0,12/0,14mm per l’ester e pe0,2/0,3 per i trecciati, con terminali in fluorocarbon dal 0,10 a 0,16 rapportati alle dimensioni della madre.

GLI ARTIFICIALI
Come dicevamo in precedenza gli artificiali per questa tecnica possono essere di tre tipi.

SPOON: con poco movimento(wobbling), perché il pesce che staziona sul fondo molte volte non gradisce vibrazioni, ma quel pulviscolo che andiamo ad alzare sul fondo con lo strisciare dell’esca, ed è in quel momento che abbiamo l’attacco.

METAL-VIBE: sono quegli artificiali in metallo che con il recupero del mulinello o con colpi di canna verso l’alto, andiamo a far saltellare sul fondo stesso provocando vibrazioni e movimenti

HARD BAIT: sono quegli artificiali che riproducono pesci o insetti fatti in diversi materiali(legno, abs etc) con il peso tutto spostato nella parte anteriore dell’esca(bottombump) o vibe per un azione con saltelli o strisciate sul fondo.

Tutti le esche elencate possiedono due ami senza ardiglione, sono di colorazioni che partono dal naturale o pelle t(mangime d’allevamento) ad arrivate con colori sgargianti da usare a secondo delle tonalità dell’acqua e del fondo.

Parliamo di trout area, approfondiamo la tecnica con l’esperto Gabriele Mazza (alias Lello Smith), che ci fornisce importanti indicazioni su questa tecnica di pesca.